Enzo Biagi, Il Fatto Quotidiano 22/6/2014, 22 giugno 2014
«REAGAN È PAZZO E GLI USA SONO I VERI TERRORISTI»
[Intervista a Muammar Gheddafi] –
Colonnello Gheddafi perché insiste sulla necessità di eliminare Israele?
Noi lo facciamo per la libertà del popolo palestinese e il suo ritorno nel suo territorio.
Ma Israele può esistere o no?
Noi vogliamo che il popolo palestinese torni nella sua terra. Noi non siamo responsabili per gli invasori. Perché ci avete cacciati dalla Spagna dopo ottocento anni, dalla Sicilia dopo trecento.
Ma se vogliamo fare tutte queste rivendicazioni dovremmo ripercorrere tutta la storia. Non erano mica le vostre sedi naturali: la Spagna, la Sicilia, Napoli...
Anche la Palestina non è la sede naturale degli ebrei che vengono dalla Germania, dalla Francia, dall’Italia, dalla Spagna.
Ma gli ebrei lì c’erano già prima.
Noi accettiamo gli ebrei che erano lì, non accettiamo quelli che sono venuti da oltre il mare. Questa è un’invasione e il mondo lo dovrebbe comprendere. Perché voi siete usciti dalla Libia? Perché era un’invasione e l’italiano era un invasore. Gli ebrei devono fare altrettanto, devono tornare nei paesi da cui sono venuti.
Anche se in quei paesi li uccidono?
Se ciò dovesse accadere significa che l’Europa opprime gli ebrei e noi ci schiereremmo con gli ebrei.
Mi fa piacere sentirglielo dire.
Io sono accanto a tutti i popoli che sono oppressi, quindi anche agli ebrei, ma sono contro gli invasori che hanno occupato la Palestina.
Sta calando il prezzo del petrolio, gli armamenti della Libia aumentano: è un buon affare?
Questa è propaganda. Dobbiamo parlare degli armamenti e delle guerre nucleari, dei missili nucleari che sono istallati in Europa, è ridicolo che il mondo parli degli armamenti di un piccolo stato come la Libia. Non si deve parlare delle nostre armi o delle nostre navi, ma del diritto dei libici di vivere liberi.
Colonnello lei teme che da un momento all’altro gli Stati Uniti attacchino la Libia?
Non credo che esistano motivi per farlo. Non esiste nessun problema tra la Libia e l’America.
Andate perfettamente d’accordo?
Non è importante che i due paesi vadano d’accordo sulla politica internazionale. Quello che dico è che non esiste un problema tra la Libia e l’America.
Ma se l’America attacca lei conferma che reagirà puntando anche su città del Sud Europa?
Certamente, perché l’attacco contro la Libia partirà dal Sud Europa. Sarà un attacco contro città libiche, strade libiche, contro i nostri figli. Non esistono qui in Libia campi di addestramento per i terroristi. Noi siamo contro il terrorismo, quindi l’obbiettivo saranno le nostre case, le nostre industrie, le nostre città. Questo significa uccidere noi e uccidere i nostri figli. Saremo obbligati a colpire gli obbiettivi da dove partiranno gli attacchi. Saremo costretti a fare questo per difenderci. Se ci sarà la possibilità di evitare tutto ciò noi lo faremo. Noi vogliamo bene al popolo italiano, a quello spagnolo, quello greco. Questi popoli noi li consideriamo amici, ma se saremo obbligati a difenderci li attaccheremo.
Lei nega l’esistenza in Libia di campi di addestramento per terroristi. Colonnello è disponibile per un controllo?
Noi siamo certi che non esistono campi di addestramento nel nostro paese. Sarebbe un controllo fatto da un Comitato internazionale inutile perché noi sappiamo già i possibili risultati. Ripeto: noi siamo certi che sul territorio libico non ci sono campi di addestramento. Il controllo si potrebbe fare a una condizione: dopo che il Comitato abbia dimostrato la non esistenza dei campi, l’America deve dichiarare, davanti al mondo, di essere uno stato terroristico e di averlo esercitato nei nostri confronti, e che la politica americana è sbagliata ed aggressiva e gli arabi hanno una parte di ragione. La Libia è innocente. Se l’America accetta questo noi accetteremo il Comitato internazionale per l’accertamento. In questo momento gli arabi devono interrompere le relazioni diplomatiche con gli Stati Uniti.
L’America vi ritiene responsabili degli ultimi attentati: l’aereo di Atene dove sono morti quattro cittadini americani e la discoteca di Berlino frequentata dai soldati americani: tre morti tra cui un marine e centinaia di feriti.
Noi sfidiamo l’America a dimostrarlo. Noi abbiamo le prove che la responsabilità non è nostra.
Gli americani sostengono la stessa cosa.
Confrontiamoci di fronte al mondo.
In caso di attacchi alle città del Sud Europa quale trattamento riserverebbe all’Italia?
La Sesta Flotta americana parte dal Sud Italia. Evitate che la Sesta Flotta faccia aggressioni. Fate evacuare le basi militari americane dal Sud Italia e noi non interverremo contro di voi. Se le basi rimarranno sul vostro territorio noi saremo costretti a difenderci e quindi vi attaccheremo.
Lei conta sull’appoggio dei sovietici?
Noi contiamo sull’appoggio di tutto il mondo perché l’America è dalla parte del torto.
Molti auspicano un suo incontro con il presidente americano Reagan. Se ciò avvenisse cosa gli direbbe?
Io credo che con uno come Ronald Reagan, che prende decisioni che portano solo alla guerra sia impossibile dialogare. La sua è la dimostrazione dell’arroganza degli Stati Uniti nel mondo e in particolare nel Mediterraneo. Reagan non possiede la forza della ragione. Con le sue azioni sembra che stia aggredendo il Patto di Varsavia non solo la Libia. Se uno psichiatra visitasse il presidente americano diagnosticherebbe che gli manca qualcosa.
Lei ha lanciato un appello ai suoi che, nel giorno del primo attacco aereo, colpiscano gli americani ovunque. Chi sono quelli che dovrebbero entrare in azione?
Io ho detto solo in caso di attacco. È un appello che ho fatto a tutte le forze rivoluzionarie presenti nel mondo, perché noi stiamo guidando una rivoluzione internazionale contro il razzismo per la libertà, la pace e per il progresso. Il nostro obiettivo è quello di eliminare tutto ciò che porta alla guerra. Noi combatteremo contro i nemici della libertà e della pace.
C’è un terrorismo che lei approva e un terrorismo che condanna?
Noi siamo contro il terrorismo e lo condanniamo. Siamo contro il dirottamento degli aerei e contro il sequestro di innocenti. Noi sosteniamo le cause giuste dei popoli, di tutti i popoli.
Potrebbe darmi le prove dei tre aerei americani che sostiene di avere abbattuto?
Le prove le abbiamo. Io non negozierò con l’America perché Reagan è un pazzo e non posso negoziare con un pazzo.
Lei ha mai subito attentati signor Gheddafi?
Non direttamente, ma ci sono stati. Hanno tentato di uccidermi con il veleno dietro ordine dell’Amministrazione americana, è stata fatta anche un’indagine in proposito dallo stesso Congresso. Perché il mondo non ha detto che quello che ho subito è stato un atto terroristico?
È di oggi la notizia di un fermo di un vescovo italiano e di alcuni preti, ne sa niente?
L’ho sentito anch’io alla radio, ho immediatamente chiesto informazioni, mi hanno riferito che esiste una pista che porta allo spionaggio con tanto di prove. Ho chiesto personalmente di rilasciare i religiosi e, contemporaneamente, di verificare le prove. Le indagini sono necessarie per capire se sono colpevoli o innocenti.
Qual è la sua giornata?
Normale, semplice, faccio un po’ di sport, equitazione, calcio e leggo.
Cosa legge?
Soprattutto libri di storia.
Qual è l’autore che preferisce?
Sono tanti, non ce n’è uno in particolare.
Il personaggio della storia che le piace di più?
In America George Washington e Abraham Lincoln, in Italia mi piacciono Cavour, Mazzini, e Garibaldi; in India Gandhi.
È stato detto che la Libia uscirà dalla Fiat. Che cosa c’è di vero?
Non è vero, anzi se ci sarà la possibilità aumenteremo le nostre azioni, noi incoraggiamo gli investimenti libici in Europa.
Oltre alle mie domande c’è qualcosa che vorrebbe dire?
Comincio ad avere molti sospetti che lobby statunitensi vorrebbero far scorrere il sangue tra libici e americani. Sembra che esista uno spirito di Crociata, e credo che la Sesta Flotta rappresenti la decima Crociata perché non esistono veri, reali motivi per un conflitto. Esistono motivi di religione, etnici e ideologici che fanno diventare tutto questo puro razzismo. Con quello che sta accadendo non c’entra la politica. Il mondo deve capire che noi non rinunceremo mai alla causa palestinese. Se la violenza è dovuta alla causa palestinese, il mondo dovrebbe cercare di risolvere la questione andando alla radice. La sfida americana induce gli arabi a rafforzare la loro unità, noi non rinunceremo mai all’unità araba. L’America deve uscire dal Mediterraneo e non deve interferire con gli affari interni del mondo arabo, ciò rappresenta una palese aggressione. Noi resisteremo. Il popolo europeo deve capire che la nostra religione e la nostra morale non ci incoraggiano a commettere atti di terrorismo.
Ricorda colonnello quando l’Italia le ha restituito quattro terroristi trovati a Fiumicino?
Terroristi contro chi?
Lei non ricorda questo fatto? Credo che sia stato un atto importante per voi.
Io comunque non posso definire l’azione palestinese come un atto terroristico. I palestinesi oggi si trovano contro tutto il mondo, perché il mondo è dalla parte di Israele. Loro, per difendersi, spargeranno violenza ovunque e questa è responsabilità di tutto il mondo, non solo della Libia, come vogliono fare credere gli americani. Un popolo che è stato espulso dal suo territorio credo che abbia il diritto di combattere per la sua vita. In Germania è stata attaccata una base americana e sono stati uccisi due soldati. Perché l’America non ha attaccato la Germania? Sono stati uccisi tanti americani in tutto il mondo. La Libia non è responsabile di questa ondata di odio contro l’America. Noi siamo disponibili in qualsiasi momento a fare una Conferenza internazionale che discuta di questo argomento, perché oggi siamo noi lo Stato vittima. L’America potrebbe anche decidere di usare le bombe atomiche per distruggerci, ma la Libia non si arrenderà. La Libia non rinuncerà alla causa palestinese e alla lotta per l’unità e se dovessimo essere aggrediti combatteremo come una furia. Non voglio essere frainteso: noi riconfermiamo il nostro amore per il popolo europeo, soprattutto per il popolo italiano, speriamo di non essere costretti a prendere decisioni contro l’Italia quando le basi americane che sono nel vostro territorio verranno utilizzate contro di noi.
Colonnello Gheddafi, lei non ha risposto alla mia domanda. La sua è una minaccia.
No, è la speranza che nulla accada, non saremo noi a provocare la guerra.
Quale sarebbe la sua soluzione per finire la guerra tra israeliani e palestinesi?
I due popoli dovrebbero vivere nello stesso territorio rispettandosi reciprocamente.
Grazie per l’intervista.
Biagi, grazie a lei.
Enzo Biagi