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 2014  giugno 22 Domenica calendario

COGNOMI E SUCCESSI

Riuscirà il figlio di un operaio a diventare avvocato? Al 70 per cento la risposta è "no". Gregory Clark, economista scozzese con cattedra all’università della California, non usa giri di parole. In The Son Also Rises (gioco di parole che ricorda il primo romanzo di Hemingway The Sun Also Rises, Il sole sorgerà ancora) Clark spazza via un paio di secoli di teorie che davamo per scontate, cioè che nelle società moderne la struttura rigida delle classi sociali era stata erosa in favore di una maggiore eguaglianza, dove anche i figli dei poveri e meno abbienti avevano la possibilità, grazie alle proprie capacità, di migliorare le proprie condizioni e quelle dei loro figli. Di risalire insomma, la scala sociale. Balle, dice il professor Clark nel suo scioccante libro, dove usa una nuova tecnica storico-economica per mappare i cognomi, la loro diffusione in certe aree geografiche e le stratificazioni sociali nel corso di otto secoli. Ha confrontato periodi e culture diversi – dall’Inghilterra del XIV secolo, al Cile autoritario dalla Cina Comunista agli Usa e la Svezia – ma la conclusione è la stessa: i tassi di mobilità sociale sono bassi ovunque, spostandoci nel tempo e in luoghi diversi. Se si possono citare molti casi di successo individuale anche in una singola generazione, nel lungo periodo il destino di un individuo è legato allo status dei propri avi molto più di quanto immaginiamo. Anche in Svezia, ad esempio, che nel nostro immaginario collettivo è il luogo più egualitario e democratico del mondo, gli antenati contano per il 70/80 per cento: lì i cognomi di origine latina garantiscono un tasso di successo molto superiore rispetto a quelli che finiscono in "-sson", di lignaggio più basso. I privilegi sono impermeabili alle politiche sociali e alle istituzioni, ed è provato che ci vogliono centinaia di anni perché l’influenza degli antenati venga annacquata e il posto di una persona nel mondo non sia predeterminato.
Nella scala della mobilità sociale quindi, molta più gente discende rispetto a quanti risalgono.
Caterina Soffici