Alberto Flores D’arcais, la Repubblica 22/6/2014, 22 giugno 2014
ERRORI E INCIDENTI, IL FLOP DEI DRONI AMERICANI
Si sono schiantati in 400, in ogni parte del mondo. Per guasti o cattivo funzionamento, per errori umani o semplicemente per il maltempo. I droni, gli aerei senza pilota orgoglio dell’esercito Usa (e della politica estera militare di Obama), finiscono nel mirino del Washington Post, che in un lungo reportage (due puntate e un anno di lavoro dei reporter) riassume 50mila pagine di indagini, inchieste e documenti vari, sugli innumerevoli incidenti – quasi sempre sconosciuti – che hanno visto come protagonisti i grandi o piccoli aerei che hanno ridisegnato la guerra al terrorismo.
Fra un anno negli Stati Uniti entra in vigore la nuova legge che regolarizza l’uso commerciale e civile di droni. Il boom di vendite (ed uso) è scontato, con le grandi società che si scontrano nel nuovo ricco mercato (Google ha soffiato a Facebook la Titan Aerospace, la società del New Mexico che produce aerei senza pilota in grado di volare per anni) e i singoli cittadini pronti a farsi il proprio drone personale per gli usi più diversi. Con conseguente allarme, cosa succederà nei cieli degli States ?
Ecco allora rivelato il lungo elenco di incidenti, distruzioni ed errori, nei teatri di guerra ma anche negli Usa (durante esercitazioni e addestramenti). Droni militari che hanno finito anzitempo il loro volo sbattendo su case, fattorie, piste, autostrade, corsi d’acqua, senza fare morti ma con costi di milioni e milioni di dollari. Catastrofi sventate per pochi metri o pochi secondi, sempre per una gran botta di fortuna. C’è quello caduto in Pennsylvania l’aprile scorso a pochi passi dal parco giochi di una scuola elementare, pochi minuti dopo che i bambini erano usciti per tornare a casa; c’è quello precipitato nello Stato di New York e affondato nelle acque del lago Ontario; c’è quello schiantatosi nel Maryland provocando un incendio.
Moltissimi, la stragrande maggioranza, si sono persi nelle operazioni di guerra (Iraq e Afghanistan) e operazioni contro Al Qaeda e altri gruppi del terrore (in Yemen, in Africa). Diversi sono semplicemente scomparsi, qualcuno senza una plausibile spiegazione. Non mancano gli errori umani, come quando il ‘pilota’ di un Predator dalla sua base in Afghanistan ha premuto il tasto rosso sbagliato sul joystick facendo fare all’aereo un testacoda. Errori umani che possono costare vite umane e milioni di dollari (3,8 quelli buttati per un drone armato con missili Hellfire).
Alberto Flores D’arcais