Marco Belpoliti, La Stampa 23/6/2014, 23 giugno 2014
AMARCORD COCOMERO
Estate. Fa caldo, troppo caldo, per chi abita in città. Allora si esce e si cerca refrigerio in un parco pubblico, nei giardinetti. Una possibilità per vincere la canicola sino a poco tempo fa era offerta dai capanni, o baracche, dove si vendevano cocomeri, le angurie, i meravigliosi frutti della famiglia delle cucurbitacee, originari dell’Africa. Una fetta di cocomero freddo, quasi gelato, è in grado di offrire un momento di momentanea sospensione nell’afa estiva. Ci si siede all’aperto di sera, spesso la notte, intorno a tavoli coperti con tovaglie cerate insieme a altri avventori. Il gestore taglia la fetta e la porge sul piatto con il suo indispensabile coltello. Ciascuno ha il suo metodo per farla a pezzi e gustarla: in verticale, in orizzontale, a strisce. Si gusta la polpa rossa sino ad arrivare alla parte biancastra e alla scorza verde. Tutto questo non c’è più. Oggi le baracche vendita-cocomeri sono quasi scomparse. Allestite all’angolo delle vie, nei pressi dei giardini pubblici, oppure lungo le strade che attraversano la pianura, il loro numero è drasticamente diminuito. All’inizio del decennio scorso nelle grandi città italiane erano ancora varie decine. Milano ne contava il numero maggiore; nel 2001 c’erano oltre 50 capanni con vendita cocomeri. Composti di lamiera, poco più grandi di un garage, con ombrelloni, tende e tavoli, offrivano angurie a tutti coloro che erano relegati in città durante luglio, e soprattutto agosto. Poi le Asl hanno cominciato ad applicare la legge che impone ai gestori di questi chioschi temporanei di possedere uno spogliatoio, oltre l’allacciamento alla rete idrica e fognaria. Il gabinetto chimico non bastava più. Così molti pergolati estivi sono rimasti deserti, e le baracche non hanno riaperto. Inoltre, la concorrenza dei supermercati è diventata spietata. Due anni fa una fetta ghiacciata al chiosco costava sino a 5 euro, mentre l’anguria intera, acquistata alla grande distribuzione, costa meno. Anche come luogo d’aggregazione la vendita cocomeri ha perso appeal. I giovani preferiscono gli spazi interni degli ipermercati, che sono refrigerati, e dove ci s’incontra con gli amici: non si compra nulla, al massimo un gelato, si fa un giro e si sta al fresco. Al baracchino delle angurie è capitato lo stesso destino delle bocciofile: frequentate solo da anziani, sino alla naturale estinzione. I riti dell’estate hanno mutato forma. E noi con loro.
Marco Belpoliti