Claudio Antonelli, Libero 21/6/2014, 21 giugno 2014
PRONTI I PRIMI LIBICI ADDESTRATI DALL’ITALIA
I primi 270 tra ufficiali e militari libici addestrati dall’Italia sono pronti per tornare in patria e formare l’asse del nuovo esercito locale. Giunti lo scorso gennaio, hanno svolto tutte le attività di perfezionamento richieste alle truppe di un esercito moderno.
Prima dieci settimane presso l’80 ̊ reggimento addestramento di Cassino, dove hanno studiato il combattimento e l’uso delle armi.
Per poi completare la loro preparazione a Persano, in provincia di Caserta, dove hanno acquisito le competenze specifiche per operare a livello di battaglione di fanteria leggera. Il katiba, come viene chiamato in Libia. Prima del congedo si è svolta una cerimonia ufficiale. Presente il Capo di stato maggiore, l’Ammiraglio Binelli Mantelli. Ai militari libici ha detto: «Con la preparazione conseguita potrete fornire, ciascuno nell’ambito del proprio ruolo, un prezioso apporto per la crescita e alla prosperità del popolo libico e delle sue istituzioni. La vostra attività si inquadra nel progetto Security Force Assistance, volto a supportare la formazione e l’addestramento delle Forze di sicurezza allo fine di garantire una gestione autonoma della sicurezza e creare condizioni di stabilità fondamentali per lo sviluppo della democrazia». E per lo sviluppo aggiungiamo noi di un equilibrio alquanto difficile sia a Tripoli che a Bangasi. L’attività del nostro esercito, sia sul territorio italiano che su quello libico (sono presenti addestratori e consiglieri), resta in questo momento di transizione per la diplomazia italiana ed europea in generale l’unico appiglio geopolitico nell’area del Maghreb. Un lavoro delicatissimo che al momento consente al nostro Paese di non scomparire da quello scacchiere, con tutto ciò che ne conseguirebbe. Sia in termini politici che energetici.
La pressione francese resta fortissima e la sfera degli interventi americani è quanto mai confusa. Alla luce delle recenti novità in Iraq.
Per fortuna, l’impegno militare avviato nel 2011 si sta piano piano consolidando. «In questa occasione», ha detto non a caso il Capo di stato maggiore libico Abdulsalam Jadallah Alobeidi, «vorrei esprimere la mia totale gratitudine al popolo italiano per l’ottima accoglienza e ospitalità. Affermiamo all’eroico popolo libico che saremo soldati pronti a dare la vita per la difesa della patria, per la stabilità della pace in Libia e per la salvaguardia delle sue terre. Costruiremo un esercito che farà della Libia un paese più sicuro». Certamente non sarà una cosa facile.