Luana De Micco, Il Fatto Quotidiano 21/6/2014, 21 giugno 2014
MRS HANNIBAL: MANGIA LE GONADI DEL MARITO
Parigi
Quando i poliziotti sono entrati nella casa della donna l’hanno trovata coperta di sangue. Sui suoi vestiti erano rimasti incollati pezzi di pelle, carne e organi del marito, che giaceva morto, il corpo massacrato. La moglie prima lo aveva colpito con un utensile da cucina, il pestello di un mortaio per spezie, poi lo aveva brutalmente fatto a pezzi. Ma la scena già macabra nascondeva anche un’altra realtà, degna di un film dell’orrore. La donna aveva infatti estratto il cuore del marito, gli aveva sezionato il naso e gli organi genitali. Poi aveva messo il tutto in una pentola, acceso i fornelli e messo a cuocere il macabro pasto. L’Hannibal Lecter di Longwy, una cittadina nell’est della Francia, della Mosella operaia, a due passi dalla frontiera con il Lussemburgo, non è però un killer psicopatico e non ha il volto di Anthony Hopkins. Insomma, la realtà è ancor più inquietante rispetto alla finzione del film, perchè il delitto è stato commesso da una persona comune e insospettabile. Si tratta di una anziana donna, di 71 anni, di origini algerine. E la sua vittima non è un poliziotto che le dava la caccia ma il marito di 80 anni, un ex operaio del settore siderurgico con il quale ha messo al mondo e cresciuto ben dieci figli.
I fatti sono avvenuti nella notte tra il 21 e il 22 maggio. La donna è stata fermata subito dopo aver commesso il terribile delitto. Ad allertare la polizia è stata una vicina di casa. E gli abitanti della città tranquilla di Longwy, che è più nota per belle ceramiche degli artigiani locali e per le sue fortificazioni storiche della “città alta” che altro, ancora stentano a credere a quello che è successo a due passi da casa loro. “Secondo alcuni, aveva paura del marito”, hanno spiegato fonti vicine all’inchiesta. Nei fatti ancora non si conoscono i motivi di un tale gesto. La donna è rimasta chiusa nel suo silenzio, non ha voluto dare spiegazioni e non ha fornito nessun movente. È rimasta a guardare gli agenti che la portavano via con addosso i vestiti sporchi dei resti del marito. Non ha ancora detto neanche se, una volta averli cucinati, poi li ha anche mangiati. “Siamo di fronte ad un Hannibal Lecter al femminile” hanno riconosciuto gli inquirenti. “Apparentemente è una crisi di furiosa follia”, ha commentato l’avvocato della donna, Caroline Depretz.
Secondo il legale l’anziana soffre di “disturbi deliranti” e di “allucinazioni”. Da quando è stata fermata, l’anziana è sotto stretta sorveglianza nell’unità psichiatrica del penitenziario di Nancy-Maxéville, dove sarà sottoposta a perizie mediche, che dovranno stabilire se può essere considerata penalmente responsabile o no.
Il suo avvocato ha anche precisato che “prima dei fatti, pare che la donna avesse grossi problemi di personalità, che non sono mai stati curati. Ci si può chiedere – ha aggiunto - se non abbia completamente perso la testa”. Questa storia ricorda alla Francia un’altra notte di orrori che aveva scosso il paesino di Nouihan, sui Pirenei. Lo scorso novembre un giovane senza tetto di 26 anni, in un raptus di follia omicida, aveva fatto irruzione in casa di un anziano signore di 90 anni e lo aveva ucciso a colpi di spranghe di ferro colpendolo più volte sulla testa. Poi aveva dato fuoco al suo corpo, ne aveva estratto il cuore e tagliato la lingua, e li aveva messi a cuocere in una pentola.
Agli inquirenti aveva detto apertamente che lo aveva fatto per mangiarli. Gli agenti di polizia, a conferma di questa dichiarazione, avevano trovato nel frigorifero un piatto con i resti cotti della lingua.
Luana De Micco, Il Fatto Quotidiano 21/6/2014