Vittorio Nuti, Il Sole 24 Ore 21/6/2014, 21 giugno 2014
CELLE SOVRAFFOLLATE, VIA AI RISARCIMENTI
ROMA
Abbuono di un giorno ogni dieci passati in carcere con meno di tre metri quadrati di spazio vitale a disposizione, trattamento che vìola il divieto di tortura sancito dalla Convenzione europea dei diritti dell’uomo. In alternativa, se lo sconto di pena non è applicabile perché il "trattamento inumano" è durato meno di 15 giorni o la pena ancora da scontare non lo permette, un mini-indennizzo: otto euro per ogni giornata nella quale il detenuto ha subìto il "pregiudizio" di una cella sovraffollata.
Sono questi i "rimedi risarcitori di tipo compensativo" per i detenuti che hanno fatto ricorso alla Corte dei diritti dell’Uomo di Strasburgo, previsti dal decreto legge approvato ieri dal governo insieme ad altre misure per combattere l’emergenza carcere e rafforzare la Polizia penitenziaria.
Il provvedimento è l’ultima contromossa di via Arenula, in ordine di tempo, alla sentenza "Torreggiani" con cui nel gennaio 2013 la Corte di Strasburgo aveva censurato l’Italia per le condizioni di vita in carcere, concedendoci un anno (scaduto a maggio) per l’adozione di misure riparatorie ad hoc per chi sia stato dietro le sbarre in condizione di sovraffollamento.
Tra le misure del decreto varato ieri tra le proteste di Lega, Fdi e Ugl, stop alla custodia cautelare per pene fino a 3 anni. Si interviene anche sulle modalità di esecuzione delle ordinanze di arresto domiciliare con braccialetto elettronico, autorizzando (salvo particolari esigenze) i condannati a questa misura alternativa al carcere a raggiungere il luogo di esecuzione senza scorta, mentre i magistrati di sorveglianza potranno avvalersi dell’ausilio di assistenti volontari. Per abbattere ulteriormente il numero dei detenuti, e favorire il completamento dei percorsi rieducativi differenziati esterni al carcere, il decreto alza anche da 21 a 25 anni il tetto d’età sotto il quale il trattamento penitenziario dei giovani è assimilato a quello dei minorenni.
Vittorio Nuti, Il Sole 24 Ore 21/6/2014