Aldo Grasso, Corriere della Sera 21/6/2014, 21 giugno 2014
IL SERVIZIO PUBBLICO TRA MAZZOCCHI E BUFFA
Di questi tempi si parla molto di Servizio pubblico. Per non restare nell’empireo delle dichiarazioni di principio e di buona volontà, per ribadire la priorità del concreto sull’astratto, facciamo esempi pratici per rispondere alla domanda: che cos’è Servizio pubblico? In Brasile ci sono i Mondiali di calcio, le reti televisive hanno mandato i loro inviati, ogni giorno parecchie ore di trasmissioni sono dedicate all’evento. Uno degli uomini di punta della Rai si chiama Marco Mazzocchi, e di recente è salito agli onori delle cronache per via della «toccatina» scaramantica. In studio c’era Paolo Bonolis (che nel suo preserale non disdegna che gli venga toccato il fondo schiena) e Mazzocchi, in collegamento, ha fortemente auspicato, fra l’imbarazzo generale, che il rito si ripetesse. Uno degli uomini di punta di Sky si chiama Federico Buffa. Grande commentatore di basket ma anche grande esperto anche di calcio. Ci ha introdotto a questi Mondiali raccontando storie del passato, come solo un uomo di cultura sa fare. Nei suoi interventi mai una parola di troppo, mai un’osservazione a sproposito. Anzi. Di Marco Mazzocchi, figlio del telecronista di Tmc Giacomo Mazzocchi (è facile che in tv si formino delle dinastie), si fatica a ricordare quale sia stato, in Rai, il suo apporto alla crescita culturale del concetto di sport.
Com’è finito Buffa a Sky? Commentava il basket con Flavio Tranquillo su TeleCapodistria. Era (è) una coppia formidabile, inevitabile che finisse a Tele+ e poi a Sky. Mazzocchi è noto per le montature dei suoi occhiali, per certe battute grevi, per una certa faciloneria; Buffa è noto per la sua bravura. Secondo voi, chi dei due fa Servizio pubblico?