Marco A. Capisani, ItaliaOggi 20/6/2014, 20 giugno 2014
IL FATTO SBARCA IN BORSA A OTTOBRE
Il Fatto Quotidiano vuole sbarcare in Borsa a ottobre ma già da questo mese il giornale diretto su carta da Antonio Padellaro e online da Peter Gomez vuole investire in pubblicità per comunicare le novità editoriali del piano industriale 2014-2017. A partire dal digitale su cui la testata scommette per garantirsi un futuro nell’editoria italiana.
Del resto, a fine 2013 dal punto delle inserzioni è stato il sito www.ilfattoquotidiano.it a raccogliere più del doppio dell’edizione cartacea, rispettivamente 1,6 milioni di euro di ricavi netti contro 740 mila euro. Secondo il bilancio dell’Editoriale Il Fatto, la raccolta complessiva sale del 32,3% sfiorando i 2,4 milioni di euro, mentre i ricavi dalle vendite del quotidiano aumentano del 12,7% a 21,6 milioni ma con quelli da abbonamenti giù del 16,1% per altri 1,8 milioni. In tutto il fatturato cresce del 14,1% fino ai 26,7 milioni di euro. Lo scorso esercizio si è chiuso con un utile netto di 1,2 milioni di euro (a fine 2012 il dato era positivo per 753,5 mila), dopo aver stanziato imposte per 833,9 mila euro e dopo ammortamenti e svalutazioni per 264,4 mila euro. Di quest’utile circa il 50% è stato destinato a riserva straordinaria e il restante 50% ai soci. Così, tra gli altri, Padellaro incassa 128 mila euro e il suo condirettore Marco Travaglio 38,4 mila. Tra gli azionisti, in particolare, è entrata la padovana Grafica Veneta di Fabio Franceschi, che ha comprato il 4% dal socio Francesco Aliberti, sceso dal 16% al 12%. Comunque l’Editoriale ha intenzione di pianificare una campagna anche per la prossima quotazione a piazza Affari, perché il debutto sull’Aim (con il nominated advisor Integrae) non sarà solo «un’operazione per raccogliere i capitali necessari» ma pure «un’operazione» «che rafforzerebbe il lancio degli sviluppi realizzati e da realizzare», come dal punto di visto societario cambiamenti nella governance, nella struttura amministrativa e nel modello di lavoro redazionale, verosimilmente in direzione di una maggiore integrazione carta+web.
Nei primi mesi del 2014, sempre secondo dati dell’Editoriale, la pubblicità cresce del 12% rispetto a quanto preventivato, trend riconducibile «all’aumento della raccolta online rispetto al budget sito. La raccolta pubblicitaria su carta è in linea con il budget». Pur sapendo che è la carta a trainare oggi il business, le aspettative della società guidata dall’a.d. Cinzia Monteverdi restano concentrate sul web. Per il sito, infatti, l’obiettivo «fondamentale» è che verso metà 2015 raggiunga il pareggio (break-even sui 3 milioni di euro) e, per la fine del piano quadriennale, i suoi accessi salgano fino ai 1,5 milioni al giorno (nel 2013 i visitatori unici erano 550 mila al giorno e nel 2012 circa 350 mila), le inserzioni online valgano 8 milioni di euro (mentre a carta e versione iPad dovrebbero andare 1,5 milioni di euro). Sulla carta la strategia diffusionale parla di un generico «consolidamento delle vendite annuali in edicola» dopo che, l’anno scorso, la media è stata intorno alle 52,8 mila copie in edicola, dal martedì alla domenica (erano 51,2 mila nel 2012, giù del 28% sul 2011), ma con il numero del lunedì sulle 35,6 mila. Gli abbonamenti erano 13.983, di cui 12.100 digitali (contro i precedenti 13.088 di cui 10.662 digitali). Nei primi mesi di quest’anno, invece, le vendite sono state in media 44.700 (ma sono 40.250 quelli che erano state previste dalla casa editrice) mentre la media del lunedì è di 29.873 copie.
Nel futuro del Fattoquotidiano.it ci sono quindi lo sviluppo a giorni di una nuova applicazione, nuove sezioni e restyling a settembre per il sito internet oltre che una piattaforma blog e ancora nuovi formati pubblicitari (oggi la concessionaria web è Populis Engage, Publishare segue le inserzioni sulla carta ma entrambe le concessionarie hanno contratti in scadenza a fine anno).
Marco A. Capisani, ItaliaOggi 20/6/2014