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 2014  giugno 17 Martedì calendario

ANCHE SULLA GIUSTIZIA IL PREMIER DELUDE: NON CAMBIERÀ NULLA


Riforma della giustizia espressa al tavolo 6, al 5 aspettano la pubblica amministrazione. Venghino siori, venghino, al circo delle meraviglie del Renzi Matteo, uno che le spara grosse ma grosse, e tutti ci credono, sulla sua volontà riformatrice lib-lab, perché uno straccio di opposizione vera non c’è; l’opposizione vera è di quelle sempre sul pezzo, di quelle che intanto che dici no sulla giustizia non dici sì, per esempio, sull’abolizione del reato di clandestinità, non tratti sulla peggior riforma possibile del Senato, figurarsi se ti mostri paralizzata dalle faide interne. Non c’è, inutile fingere il contrario, e anche sulla pseudo riforma della giustizia il Renzi farà impunemente come con le tasse: chiacchiere. Sentite questa dichiarazione ovunque ripresa acriticamente. «Potete stare certi», afferma uno stretto collaboratore del premier, «che nella riforma della giustizia che sta preparando il Guardasigilli Orlando ci saranno norme che faranno venire il mal di pancia ai magistrati. Non per cattiveria, ma perché se è giusto che un sindaco o un parlamentare che sbaglia paghi, è altrettanto giusto che un giudice che mette in galera impropriamente un innocente o abusa dei suoi poteri, ne paghi le conseguenze». L’idea continua il pistolotto è quella di rimettere mano, come del resto chiede l’Unione europea, alla responsabilità civile dei magistrati.
Oh, menomale, ma la responsabilità civile per dolo o colpa grave l’hanno già votata alla Camera, no? Qui la confusione regna suprema. L’emendamento della Lega è passato contro il governo, con i voti del centrodestra, con l’astensione dei 5 stelle e con il contributo di circa trentacinque franchi tiratori del Pd e di uno palese e determinato, Giachetti. Insieme al governo ha votato invece il Ncd di Alfano, quello che a chiacchiere si definiva la sentinella del centrodestra, i diversamente berlusconiani nel nome dell’antico garantismo. Eh no, tuona la solitamente desaparecida responsabile della Giustizia del Pd, Alessia Morani, in Senato verrà cancellato il colpo di mano della destra approvato alla Camera grazie ai franchi tiratori. Ma allora il Senato serve al governo, sia pur a giorni alterni! E perché quella norma non va bene? Risposta dello stretto collaboratore del premier: «Non sta in piedi, con quella norma nessun giudice andrebbe più a sentenza per timore delle conseguenze»; invece Orlando presenterà un testo in cui verrà fatta valere questa responsabilità, ma con un «filtro» della Corte d’appello per evitare ricorsi arbitrari contro i giudici. E con una «corsia preferenziale» quando si ravveda l’esistenza di un dolo grave. «Il tutto senza alcuna volontà punitiva», garantiscono nell’ entourage del Guardasigilli.
Voi che cosa avete capito? Che il Renzi farà approvare una responsabilità fasulla di un giudice che qualsiasi altro giudice potrà invalidare, e potete giurarci che lo farà sempre e comunque; ma anche che il Renzi per essere o fingere di essere «il partito degli onesti che alza l’asticella dell’etica e della moralità» è pronto a restare sia pur non ufficialmente il partito alle Procure. Non lo sapessero i lettori, pare che ci siano contatti in corso tra il ministro della Giustizia Andrea Orlando e i parlamentari di Beppe Grillo, sul tavolo proprio l’anticorruzione, l’inasprimento del falso in bilancio e l’allungamento dei tempi per la prescrizione. Roba forte. Il ministro Orlando varerà almeno una riforma del Consiglio superiore della magistratura? «Su questo credo sia necessaria una riflessione risponde dobbiamo fare in modo che nella scelta dei magistrati del Csm vengano valorizzate di più le capacità, le professionalità e le personalità, piuttosto che l’appartenenza a una o all’altra corrente. E questo lavoro va fatto confrontandosi con le stesse organizzazioni delle toghe». Deve insomma trattare con l’Anm, associazione nazionale dei magistrati, che tradotto in lingua comprensibile significa che non se ne farà nulla, altro che rottamare.
Il luogo comune, ahinoi ricorrente, vuole che una legge sulla responsabilità civile dei giudici che hanno agito per dolo e colpa grave la vogliano i corrotti. La vollero 20 milioni e 770.334 italiani (oltre l’80 per cento dei votanti) che nel novembre 1987 si espressero a favore di una sanzione per chi ha abusato del proprio potere essendo il custode dello Stato di diritto. La pensano ancora così i frastornati cittadini del 2014? Non lo so, ma Renzi doveva credere che la pensino ancora così se nell’ottobre 2013 per farsi bello e nuovo alla Leopolda diceva «La storia di Silvio ci dice che dobbiamo fare la riforma della giustizia: la storia di Silvio Scaglia. Scaglia affittò un volo privato per andare dai magistrati, e si fece arrestare. Da quel momento, 3 mesi di carcere e 9 mesi ai domiciliari. Dopo 12 mesi fu liberato. Poi giudicato innocente. Ma vi sembra normale che noi in questi vent’anni abbiamo parlato di giustizia dedicata ad uno solo, e che un cittadino innocente venga messo in galera?». Che bugiardo.