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 2014  giugno 19 Giovedì calendario

IOVINE: “250 MILA EURO PER ESSERE ASSOLTI”


Chiama in causa avvocati e magistrati: «L’avvocato Santonastaso mi fece sapere che c’era la possibilità di ottenere una sentenza di assoluzione. Ora cerco la parola giusta per farvi capire perché non era direttamente al Presidente, era una sorta di ombra dietro, che girava. Ci stava tutta una struttura che girava nel tribunale di Napoli...».
Lascia intravedere l’esistenza di una struttura interna al Tribunale in grado di pilotare i processi, di comprare le sentenze, di corrompere i giudici. Antonio Iovine mantiene la promessa di svelare i segreti dei Casalesi. E parla dei 250.000 euro che Michele Zagaria non volle dare, come promesso, al suo avvocato Santonastaso, per comprarsi l’assoluzione in un processo. E di 200 milioni di vecchie lire e di altri 200.000 euro dati sempre al suo avvocato per ottenere due sentenze di assoluzione in Appello.
L’avvocato Santonastaso - sotto processo per le minacce allo scrittore Roberto Saviano e alla giornalista Rosaria Capacchione - propose ad Antonio Iovine di nominare, nel processo d’appello per l’omicidio di Nicola Griffo, anche l’avvocato Sergio Cola, ex parlamentare di An-Pdl. «Mi consigliò di nominarlo facendo chiaramente riferimento alla sua amicizia con il Presidente della Corte Lignola. I 100 milioni che furono dati a Cola furono richiesti direttamente dall’avvocato a mia moglie e avevano la natura di onorario che sebbene giudicassi molto esagerata come richiesta, essendo stato assolto pagai senza problemi».
Senza alcuni omissis, la procura di Napoli ha depositato il primo verbale delle prime dichiarazioni di Iovine del 13 maggio scorso e poi quelle del 26 e del 28 maggio. E li ha trasmessi per competenza al Procuratore di Roma, Giuseppe Pignatone. Che dovrà trovare riscontri alle accuse del Casalese. E che intanto ha iscritto sul registro degli indagati per corruzione il giudice Lignola e gli avvocati Santonastaso e Cola.
Il giudice Lignola dopo il deposito di questi nuovi verbali, ha commentato: «In Italia non c’è fine alla macchina del fango. Per stare tranquillo avrei dovuto condannare sempre tutti. La procura se vuole indaghi sui miei patrimoni. Non troverà nulla». Mentre l’avvocato Cola ridimensiona l’onorario a 20.000 euro: «Al massimo ci può essere stato qualche episodio di millantato credito».
Da quanto verbalizzato da Iovine, il primo obiettivo che si pose l’avvocato Santonastaso per ribaltare le condanne del primo grado fu quello di ottenere che i processi finissero al presidente Lignola: «Il Santonastaso conosceva delle persone che avrebbero influito sull’assegnazione della causa in grado di appello».
Iovine introduce il discorso della corruzione giudiziaria parlando dei suoi rapporti entrati in crisi con Michele Zagaria («Non mi trovavo più con niente»). In particolare, la goccia che fece traboccare il vaso («Questo fatto mi convinse ulteriormente di non potermi fidare fino in fondo di Zagaria e da lì iniziò una sorta di freddezza fra noi due»), fu la sentenza Griffo-Stroffolino: «L’avvocato Santonastaso si propose come risolutore di questa sentenza, di questa vicenda facendo una richiesta di soldi».
«Io feci sapere questa notizia a Zagaria - mette a verbale Iovine - e Zagaria disse: “Non ci sono problemi”. Uscì la sentenza, molto probabilmente già era predestinata l’assoluzione, e che alla fine mi fece capire che lui non aveva nessuna intenzione di dargli tutti questi soldi all’avvocato Santonastaso». Quanti soldi?, chiede il pm Antonello Ardituro: «250.000 euro». L’accordo sembrava fatto ma Zagaria ci ripensò perché «riteneva che Santonastaso lo stesse truffando».
Antonio Iovine parla anche dei suoi processi aggiustati: «Anch’io, nei processi che ho fatto e ho avuto l’assoluzione comunque ho pagato. Per uno 200 milioni in lire, e per un altro 200.000 euro. Si tratta dei processi (per l’omicidio, ndr) Nicola Griffo e (il duplice omicidio, ndr) Scamperti padre e figlio. Ma i soldi - chiede il pm - glieli avete dati prima o dopo? «A sentenza fatta».

Guido Ruotolo, La Stampa 19/6/2014