Andrea Nicastro, Corriere della Sera 19/6/2014, 19 giugno 2014
FELIPE VI SCEGLIE UNA CERIMONIA SOBRIA
Gli ospiti applaudono. Juan Carlos I ha appena firmato la legge che gli consente di abdicare, ha abbracciato la moglie Sofia e il figlio suo erede. Fronte contro fronte, entrambi a trattenere le lacrime. Con un gesto studiato per le tv gli cede la sedia. Il trono. Juan Carlos fa correre lo sguardo sui presenti che continuano a battere le mani. Sembra imprimere nella memoria l’ultimo atto del suo regno. Dopo 38 anni, 6 mesi e 27 giorni non è già più re di Spagna. Felipe, suo successore, chiama le sue due bambine perché salutino il nonno. È la Infanta Leonor (destinata un giorno a diventare regina in assenza di fratellini maschi) ad avvicinarsi per prima. Si protende in punta di piedi per arrivare alla guancia del nonno. L’ex monarca si china, si sbilancia e cade pesante all’indietro. Per fortuna la sedia è proprio lì e il lampo di umana fragilità scompare in un attimo. La decisione di Juan Carlos di «dare il passo a una nuova generazione» è arrivato appena in tempo.
I 160 ospiti alla cerimonia d’addio del «re della democrazia» erano soprattutto ex ministri, ex premier e i soli tre padri costituenti che rimangono in vita. Protagonisti assieme a Juan Carlos di un tempo che arranca, non per il bacino di una bimba, ma per la crisi economica e istituzionale che attraversa mezza Europa. Saranno invece almeno duemila, gli ospiti, domani al ricevimento in onore del nuovo re, Felipe VI, ma nessuna testa coronata, nessun capo di Stato. Solo ambasciatori, politici, imprenditori e giornalisti. La parola d’ordine è basso profilo. La Casa reale spera solo in un doppio bagno di folla lungo le strade. Il primo all’arrivo al Congresso per il giuramento e il secondo, una volta proclamato re, mentre va a Palazzo.
Felipe diventa re di Spagna 9 anni più vecchio del padre e in una Spagna democratica. Ma non per questo il suo trono è necessariamente più saldo di quello del padre. Felipe ha bisogno di modernizzare la Corona. Un ruolo fondamentale avrà la moglie, ex giornalista tv ed ex repubblicana. Da giorni Letizia appare raggiante. La prospettiva di diventare regina, di smettere di chinare la testa davanti agli augusti suoceri, l’ha elettrizzata. C’è il suo zampino nel lancio del profilo twitter di Felipe. È sua la decisione dello stile del ricevimento. Con quasi 6 milioni di disoccupati, ogni sfarzo sarebbe stato fuori luogo. Ecco allora Letizia evitare catering di ristoranti stellati e scegliere Mallorca, una catena di panetterie dove anche mamme normali comprano le tartine per le feste dei figli. Una corona del 1775, uno scettro del ‘600, alta uniforme, rassegna militare e colpi di cannone: ci sarà tutto l’armamentario classico di una monarchia. Ma il fulcro domani sarà nel discorso del nuovo re. Felipe dovrà saper uscire dalla favola e saper comunicare che un re serve alla Spagna. Che il suo stipendio sarà utile agli spagnoli.