Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2014  giugno 19 Giovedì calendario

GRILLO TIFA CONTRO L’UNITÀ LO SDEGNO BIPARTISAN


ROMA — Beppe Grillo viene a sapere che il quotidiano l’Unità sta per chiudere ed esulta. Letteralmente. E sul suo blog posta: «Il nuovo vento della Rete e della fine, lenta ma implacabile, dell’editoria assistita sta producendo i suoi effetti: la scomparsa dei giornali». Ma non si limita a questo. Il leader del Movimento 5 Stelle ha anche coniato un’hashtag ironico: #Unitàstaiserena. E ha decretato: «La scomparsa dei giornali è un’ottima notizia per la libertà d’informazione in un paese semilibero come l’Italia». Alle parole di Grillo sono arrivate critiche immediate dalla Federazione della Stampa e anche dal Pd, per bocca del deputato Walter Verini: «Definire una buona notizia il rischio di chiusura dell’Unità fa venire i brividi. L’Unità venne chiusa anche dal fascismo e quel regime salutò quella sopraffazione come una buona notizia. Grillo dovrebbe chiedere scusa». Ma critiche pesanti sono arrivate soprattutto da Deborah Bergamini che in Forza Italia è la responsabile comunicazione: «Quella di Grillo è stata davvero una pessima uscita...». Beppe Grillo aveva anche ironizzato sui giornalisti dell’Unità e ha definito «bacio della morte» le intenzioni manifestate dal premier Matteo Renzi di rilanciarne il «brand». Deborah Bergamini non ha proprio trovato giustificazioni alle parole sul blog di Grillo. E ha commentato : «Ironizzare sul destino dei giornalisti che potrebbero perdere il proprio posto di lavoro, definire un’ottima notizia la scomparsa dei giornali è quanto di più lontano esista dal buon senso, dal rispetto democratico della stampa e dell’informazione, dalla tutela della democrazia stessa».

Al. Ar