Paolo Lepri, Corriere della Sera 19/6/2014, 19 giugno 2014
I TIMORI DI ANGELA MERKEL LA RICERCA DELL’INTESA E LE PRESSIONI IN PATRIA
BERLINO — Angela Merkel teme che uno scontro prolungato su Jean-Claude Juncker possa provocare una crisi difficile da gestire per un’Europa uscita con tanti problemi in più dalle elezioni. È, questa, la principale preoccupazione della cancelliera, che si è convinta della necessità di appoggiare con più determinazione l’ex premier lussemburghese, a costo di veder accadere quello che nelle scorse settimane aveva cercato di scongiurare, cioè l’isolamento della Gran Bretagna. Ma le cose non sono così semplici, perché la donna più potente del mondo ha anche paura di dover pagare un prezzo negoziale a Paesi come l’Italia e la Francia che preferiscono mettere l’accento, più che sui nomi, sulle misure da prendere per rilanciare un’Europa indebolita dalla medicina del rigore.
Il cambio di atteggiamento della cancelliera è determinato anche da una grossa pressione interna. Il suo partito non ha mai rinunciato a rivendicare la scelta di uno Spitzenkandidat (un leader) che diventasse, dopo il voto, il presidente della Commissione europea. E alle elezioni il Ppe è arrivato primo. L’intesa tra le maggiori forze politiche presenti al Parlamento europeo è però, paradossalmente, un ulteriore elemento di complicazione nella corsa dell’uomo indicato dai Popolari.
Tra Juncker e Schulz c’è un infatti un accordo. L’ex capo dell’eurogruppo sulla poltrona di Barroso, il capolista della Spd nuovo vicepresidente della Commissione. Ma nella Cdu-Csu sono in molti a non volere che il governo nomini il rappresentante di un partito che «ha già troppi posti». E i socialdemocratici potrebbero reagire giocando di sponda con i capi di governo europei a loro più vicini. Anche riaprendo tutta la discussione.