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 2014  giugno 18 Mercoledì calendario

IL FOGLIO IN ROSSO, PAGANO VERDINI E PAOLO B.


Il coordinatore di Forza Italia Denis Verdini continua a finanziare il Foglio di Giuliano Ferrara, che ha problemi finanziari. Il quotidiano ha chiuso il bilancio 2013 con un rosso di 658 mila euro, di cui 620 mila di oneri di natura straordinaria, ripianato attingendo dalle riserve, 450 mila euro, e con l’azzeramento del capitale, di 100 mila euro, come rivelato ieri da Mf-Milano Finanza. Gli azionisti della Foglio Edizioni, di cui Verdini possiede il 15 per cento, hanno subito provveduto a una ricapitalizzazione di 510 mila euro, di cui una parte è servita a far fronte all’ammanco del 2013. All’operazione, però, non hanno preso parte – perché assenti durante l’assemblea in cui è stata deliberata – i soci storici della Foglio Edizioni ed editori de L’Unione Sarda Sergio e Diana Zuncheddu. Con il risultato che la loro quota del 27 per cento è stata diluita. Paolo Berlusconi è intervenuto con 250 mila euro passando dal 38 per cento al 49. Oltre a Verdini, che ha versato 111 mila euro, anche lo stesso Ferrara e Michele Colasanto (figlio dello stampatore Luca, consigliere regionale in Campania per Forza Italia) hanno partecipato con 74 mila euro ciascuno.
“Gli oneri straordinari per la Foglio Edizioni sono le mancate erogazioni dei finanziamenti pubblici all’editoria – spiega il direttore generale Michele Buracchio – perché negli ultimi anni la cooperativa dei giornalisti del Foglio Quotidiano ha incassato meno della spettanza”. La Foglio Edizioni possiede la testata e la affitta alla cooperativa dei giornalisti del Foglio Quotidiano, schema che permette di accedere ai fondi pubblici. “L’accordo tra società proprietaria e la cooperativa prevede che, in caso di necessità, la Foglio Edizioni intervenga per mantenere alti gli standard di qualità del giornale”. Le perdite, quindi, sono nella società e non nella cooperativa che di fatto produce il giornale. I contributi statali all’editoria incassati dal quotidiano fondato nel 1996 e diretto da Giuliano Ferrara, in effetti, hanno subito una progressiva ma significativa riduzione negli ultimi anni, passando dai 3,8 milioni del 2006 a 1,5 milioni del 2012. Non sempre, però, l’assetto societario del giornale è stato quello di oggi.
Dal 1997 al 2001 Il Foglio è stato organo della Convenzione per la Giustizia, un movimento politico esistente solo su carta, fondato da Marcello Pera di Forza Italia e Marco Boato dei Verdi, all’epoca parlamentari ed entrambi amici di Ferrara. L’escamotage ha permesso al giornale di beneficiare dei finanziamenti pubblici ai giornali di partito. “La legge dava una possibilità e noi l’abbiamo sfruttata. Abbiamo chiesto a due amici e lettori di firmare per il giornale – ha dichiarato Ferrara a Report nel 2007 – È un trucco nel senso che non era un vero partito, ma si è trattato di qualcosa di perfettamente legale”. La situazione societaria è diventata quella attuale nel 2001, quando la legge sui contributi statali all’editoria è cambiata. Per continuare a beneficiare dei finanziamenti, la gestione del giornale è stata affidata a una cooperativa di giornalisti creata ad hoc, di cui presidente è il ragionier Giuseppe Spinelli, fiduciario della famiglia Berlusconi, quello che ad Arcore era incaricato anche di pagare le ragazze che chiedevano denaro al Cavaliere. La proprietaria della testata, invece, è la Foglio Edizioni che, dal 1996 fino al 2011, aveva come socia prima con il 30 per cento e poi con il 38 per cento l’ex moglie di Silvio Berlusconi, Veronica Lario, le cui quote sono state rilevate – dopo la separazione dal marito – dalla holding Pbf di Paolo Berlusconi.

Giulia Merlo, Il Fatto Quotidiano 18/6/2014