Angelica Ratti, ItaliaOggi 18/6/2014, 18 giugno 2014
TOKYO RITORNA A ESPORTARE ARMI
In Giappone, dal 1° aprile il governo di Shinzo Abe ha eliminato il divieto di vendere armi all’estero che datava 1967, imposto in piena guerra fredda. Di conseguenza 14 imprese nipponiche di armamenti e materiali di sicurezza hanno partecipato per la prima volta al più grande salone mondiale specializzato, Eurosatory (1.500 imprese di 57 paesi), in corso a Parigi fino a venerdì 20 giugno.
Al salone, i giapponesi più che vendere o acquistare cercano piuttosto di allacciare collaborazioni con le imprese europee e di farsi conoscere. Le industrie della difesa non sono più soltanto europee e americane. Inoltre, per la prima volta dal 2009 gli stanziamenti per la difesa sono aumentati a livello mondiale in conseguenza del dinamismo dei paesi emergenti. Se negli Usa la spesa militare è sostanzialmente stabile a 582 miliardi di dollari (429,7 miliardi di euro), invece nei paesi dell’Asia cresce a due cifre, come in Cina (+12,2% quest’anno). E dal 2015, secondo l’analisi del gruppo specializzato londinese Ihs Jane’s, il budget di Cina e Russia insieme sarà superiore a quello dell’Unione europea. I cinesi spenderanno più dei francesi, tedeschi e inglesi messi insieme. In questo scenario la riduzione degli stanziamenti militari in Europa è fonte di preoccupazione, soprattutto in Francia, quarto paese esportatore mondiale di armamenti, che sta mettendo sotto pressione il ministero delle finanze per aumentare il budget al programma militare 2014-2019.
Angelica Ratti, ItaliaOggi 18/6/2014