Corriere della Sera 18/6/2014, 18 giugno 2014
LA FONDAZIONE DONAT CATTIN E IL DIBATTITO SULL’ARTICOLO 18
C’è confusione sotto il cielo dello Statuto dei lavoratori. Per il capogruppo al Senato di Ncd, Maurizio Sacconi «vi sono le condizioni, oltre le evidenti necessità, per rendere certa la regolazione del recesso, delle conseguenze della rottura del rapporto di fiducia tra imprenditore e lavoratore». Insomma la revisione dell’articolo 18. Il leader della Cisl Raffaele Bonanni prende le distanze dalla visione "mercatista" di Sacconi: «Il dualismo del mercato del lavoro non dipende dallo Statuto ma dalle spinte anomale per pagare i lavoratori 4 soldi». Bonanni ha poi invitato governo e politica a dare indirizzi per modificare in meglio le regole del lavoro ma non fare tabula rasa ». Al convegno della Fondazione Donat Cattin sullo Statuto dei lavoratori, il sottosegretario al Lavoro Luigi Bobba ha suggerito di seguire la strada tedesca per puntare sulla partecipazione e le grandi riforme. A Bonanni la replica: «Il dibattito sul mercato del lavoro è un po’ avvelenato, un po’ equivoco e vigliacco. Sicuramente le parti sociali devono essere più impegnate a trovare soluzioni, più lucide e meno perditempo, ma c’è un problema della politica che va risolto e chiarito: vuole spianare la strada all’equità sociale o stanare ogni livello di garanzie e creare una vera palude nel mondo del lavoro? ».
R. Ba.