Giordano Stabile, La Stampa 17/6/2014, 17 giugno 2014
L’AL QAEDA SOMALA FA STRAGE NEGLI HOTEL UCCISI 50 “INFEDELI”
Hanno separato gli uomini dalle donne e i bambini. Poi il gioco crudele: ai maschi adulti, a turno, hanno chiesto di recitare alcuni versetti del Corano. Chi non li sapeva a memoria veniva giustiziato sul posto. Uno dopo l’altro, 50 vittime innocenti dell’ennesima, terribile notte di terrore islamico in Kenya. Questa volta i miliziani somali di Al Shabaab hanno colpito la cittadina di Mpeketoni, ad appena 80 chilometri dal confine con la Somalia. Sono arrivati a bordo di camion e fuoristrada nella tarda serata di domenica. Una cinquantina in tutto. Hanno attaccato il commissariato, assaltato una banca. Poi si sono diretti verso due alberghi. Era tardi, ma molta gente era rimasta in piedi per seguire la partita Svizzera-Ecuador davanti alle televisioni nelle hall.
I terroristi sono scesi dai veicoli. Gridavano slogan in somalo, raccontano le donne sopravvissute. E «Allahu akbar», Allah è il più grande, in arabo. «Sparavamo e incendiavano tutto». Hanno preso di mira quelli che seguivano il match, comportamento contrario alle regole islamiche secondo la loro visione del mondo. Solo ieri uno dei più celebri predicatori salafiti egiziani, Yasser Borhami, ha tuonato contro il calcio «che distrugge le nazioni». Ma i terroristi somali probabilmente cercavano anche stranieri, turisti che si fermano nella cittadina prima di arrivare a Lamu, città su un’isola di fronte, capolavoro dell’architettura swahili e patrimonio dell’umanità protetto dall’Unesco.
Che il vero obiettivo fossero gli stranieri, come già nell’assalto alla mall della capitale Nairobi lo scorso settembre, 67 morti in tutto dopo giorni di assedio, lo si deduce dal comunicato rilasciato dagli Shabaab via Internet: «Ai turisti che visitano il Kenya diciamo: è un territorio di guerra, state lontani, qui sarete sempre in pericolo». Il governo di Nairobi è in guerra aperta con gli islamisti somali dal 2011, quando è intervenuto con 18 mila soldati in Somalia per aiutare il contingente africano di pacificazione, assediato a Mogadiscio. Da allora gli Shabaab hanno colpito decine di volte: chiese, luoghi turistici, posti di polizia. Ieri, solo per caso, non sono riusciti a colpire occidentali.
Giordano Stabile, La Stampa 17/6/2014