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 2014  giugno 17 Martedì calendario

Meteo per Sette – Si celebrano i 150 anni della meteorologia. Il primo ufficio meteo della storia fu affidato dalla Royal Society di Londra a Robert FitzRoy, discendente di Carlo II e famoso per essere stato il comandante che invitò Charles Darwin a bordo del “Beagle” per il viaggio di 5 anni fino alle Galapagos

Meteo per Sette – Si celebrano i 150 anni della meteorologia. Il primo ufficio meteo della storia fu affidato dalla Royal Society di Londra a Robert FitzRoy, discendente di Carlo II e famoso per essere stato il comandante che invitò Charles Darwin a bordo del “Beagle” per il viaggio di 5 anni fino alle Galapagos. Al Meteorological Statist to the Board of Trade di Robert FitzRoy lavoravano tre dipendenti. Due gli strumenti: il telegrafo e il barometro. Collegò fra di loro 15 stazioni a terra, che trasmettevano a ore fisse la situazione meteo, la temperatura e la pressione atmosferica della rispettiva zona e riportò i risultati sulle sue carte nautiche, prevedendo il percorso delle perturbazioni e il tempo che avrebbero impiegato ad arrivare in ogni luogo attraversato. Chiese l’aiuto di comandanti, inventò un nuovo barometro. Già da settembre 1860 FitzRoy fu in grado di redigere un regolare bollettino meteo quotidiano e di tenere poi una rubrica di previsioni sul “Times”. Diventò molto popolare tra i pescatori e odiato dalle compagnie di pesca, costrette a fermare l’attività perché i marinai rifiutavano di uscire quando prevedeva burrasca. Si suicidò tagliandosi la gola nel 1865. In realtà la prima previsione meteo si può attribuire a Benjamin Franklin che, nel 1743, riuscì ad anticipare il percorso di un urugano. Aristotele, il primo meteorologo. Era appassionato dei movimenti dell’aria , studiò nebbie e temperature. Ci scrisse anche un libro: Meteorologica (μετεωρολογικά), che significa «studio di ciò che sta sospeso». L’inglese William Merle dal 1337 al 1344 non fece che registrare dati meteorologici. Con quelli scrisse poi un trattato completo sulle previsioni del tempo. Nicola Cusano, inventore dell’antenato dell’igrometro, nel 1430 circa riuscì a capire le variazioni di umidità nell’aria dalle relative variazioni di peso di una balla di lana. Nel 1653 il granduca Ferdinando II dei Medici istituì la “rete fiorentina”, una rete di osservazioni meteo sistematiche giornaliere svolte in contemporanea nelle stazioni di Firenze, Parma, Pisa, Vallombrosa, Milano e Innsbruck. Il 14 novembre 1854, durante la guerra di Crimea, la flotta anglo-francese subì sul Mar Nero la violenza di una tempesta che affondò parecchie navi. Solo alcuni giorni dopo si seppe che la tempesta aveva già mietuto parecchie vittime in Europa: se fossero riusciti a prevederla avrebbero evitato la distruzione di tante navi. Il primo satellite meteorologico della storia, il Vanguard 2, fu lanciato in orbita da Cape Canaveral il 17 febbraio 1959. Composto da una sfera di magnesio del diametro di 50,8 centimetri, pesante 10,8 chilogrammi. Al suo interno placcato d’oro, all’esterno ricoperto da alluminio e ossido di silicio. Doveva misurare la densità delle nuvole atmosferiche: restò in orbita solo 19 giorni e riuscì a prendere pochi dati per un cattivo orientamento del suo asse di rotazione. Attendibilità delle previsioni meteo. Quelle a 1-2 giorni arrivano al 90%, a 3-4 giorni all’80%, a 5-6 giorni non superano il 60%. Il detto «cielo a pecorelle, acqua a catinelle» ha un indice di probabilità del 70%: gli altocumuli, nuvole a forma di fiocchi disposte nel cielo con regolarità, spesso rappresentano le linee più avanzate di una perturbazione piovosa. Il peggioramento, tuttavia, non è imminente. Secondo Mario Giuliacci il giorno dell’anno per cui è più difficile fare previsioni meteo è Pasqua: «È una delle previsioni più disgraziate per i meteorologi, perché in quel periodo l’atmosfera è soggetta a notevoli cambiamenti. Anche all’interno della stessa giornata il tempo può cambiare in maniera molto rapida». Sulle reti Rai vanno in onda 6 previsioni meteo, su Mediaset 11. Raggiungono lo share del 30%. Il primo bollettino meteo in tv andò in onda negli Stati Uniti in 14 ottobre 1941 sulla rete Wnbt: a leggere le previsioni era il pupazzo Wolly Lamb, una pecorella. Famosissima negli Usa anni Cinquanta Carol Reed “the weather girl”, prima donna presentatrice meteo. Concludeva ogni trasmissione dicendo: «Good night and have a happy!» (buona notte e buon divertimento). Nel 1955, a tre anni dal suo debutto, quasi tutti i tg meteo erano condotti da donne. Edmondo Bernacca, generale dell’Aeronautica, docente presso la Scuola di Applicazione dell’Aeronautica Militare di Firenze e l’Istituto idrografico della Marina, collaboratore di svariate testate giornalistiche e poi della Rai. Per il suo stile semplice era molto apprezzato dal pubblico e ciò convinse la dirigenza della Rai a spostare il suo bollettino nella fascia pre-serale, la più ascoltata ancora oggi. Ci furono proteste quando si volle tagliare di un minuto la sua trasmissione, portandola a 120 secondi: si dovette ripristinare la durata originale. Sei italiani su dieci consultano ogni mattina le previsioni meteo. L’84% sullo smartphone, il 65% in tv, il 28% su Internet. Il 77% degli italiani si fa influenzare dalle previsioni nell’organizzare la giornata. Per il 17% i bollettini sono poco o per nulla affidabili. Tra i più scettici, le donne (58%). Tre italiani su dieci dicono di essere meteoropatici. Per capire se si è meteoropatici esiste il test di Gualtierotti-Tromp: si misura la temperatura del palmo della mano destra. Poi si immerge due minuti in acqua fredda. Dopo aver tolto mano dall’acqua e trascorsi sei minuti si misura di nuovo la temperatura della mano: se non è tornata al livello precedente si è meteoropatici. I fastidi legati al clima derivano dall’ipotalamo, un’area del cervello. È scientificamente provato che, quando cambia il tempo, l’aria si carica di elettricità. L’ipotalamo se ne accorge in anticipo. In genere i venti freddi possono peggiorare l’asma e le palpitazioni al cuore, quelli caldi causano spossatezza o irrequeitezza. Temperatura più alta registrata in Italia: 48,5°C a Catenanuova (Enna). Temperatura più bassa in luogo abitato: -29°C a San Pietro Capofiume (Bologna). Ma il record di minima è stata misurata il 10 febbraio 2013 sulla Busa di Manna, 2.546 metri, nell’Altopiano delle Pale di San Martino: -49,6°C. La temperatura più alta mai registrata al mondo: 56,7°C, il 10 luglio 1913 a Furnace Creek, nella Death Valley (California). La città più calda del pianeta è Dallol in Etiopia, con 34°C di media. Temperatura più bassa mai registrata al mondo: -89,4°C, il 21 luglio 1983, a Vostok, in Antartide. Il luogo più freddo del pianeta è Plateau Station, sempre in Antartide, con una media annuale di -57°C. Negli ultimi 20 anni in tutto il mondo più di 530.000 persone sono morte a causa di 15.000 eventi meteorologici estremi. I danni causati da tifoni, uragani, cicloni, ondate di calore e siccità hanno superato 2.500 miliardi di dollari. I Paesi più colpiti: Honduras, Myanmar, Haiti.