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 2014  giugno 17 Martedì calendario

FRANE, VORAGINI, ALLAGAMENTI LA PROCURA APRE UN’INCHIESTA

[Cronaca di Roma] –

Il sole è tornato solo ieri pomeriggio, per 6 ore. Fino a poco prima rovesci e bombe d’acqua hanno continuato a martoriare la Capitale, fin dall’alba, come accade da lunedì. In serata, poi, ancora pioggia forte, scrosci e cielo nero per la fine di un’altra giornata in emergenza: alberi caduti, voragini, frane, smottamenti e molti allagamenti - questa volta in tutta la città e le previsioni annunciano pioggia anche per oggi - hanno tappezzato la Capitale, costringendo i pompieri a un superlavoro. Fino a ieri sera gli interventi complessivi in due giorni hanno sfiorato quota 400. Ma anche questa volta disagi e malfunzionamenti del sistema di sicurezza hanno aggravato la situazione, al punto che la procura ha aperto un’indagine - per ora senza ipotesi di reato, nè indagati - per fare luce su quanto accaduto in 48 ore da incubo.
L’inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto Roberto Cucchiari e seguita dal pool di magistrati per l’incolumità pubblica, segue di pochi mesi l’altra sugli allagamenti del 2013 a Prima Porta e al Torrino. I nuovi accertamenti della magistratura, che non esclude la contestazione del disastro colposo, sono stati avviati dopo le denunce del Codacons e di altre associazioni dei consumatori, sul piede di guerra per quanto accaduto a Roma e provincia, dal blocco della linea A della metropolitana ai disagi negli aeroporti, al «fiume» sul Raccordo anulare che ha immobilizzato migliaia di romani.
Eventi considerati prevedibili, visto anche l’anticipo con il quale era stata segnalata la Summer Storm, la tempesta estiva, che ha spazzato non solo Roma, ma anche il litorale e l’hinterland, da Ciampino a Frascati. Sempre ieri il Codacons ha lanciato un azione collettiva mettendo sotto accusa l’Anas, gestore del Raccordo: «Con un modulo (scaricabile su www.codacons.it) gli automobilisti possono costituirsi parte offesa in procura e chiedere un risarcimento pari a 2.000 euro per i disagi patiti». Fino a ieri sera si è continuato nella conta dei danni: l’allagamento del reparto rianimazione del San Camillo e il nuovo blocco della linea A della metropolitana nelle gallerie fra le fermate Arco di Travertino e Anagnina, riaperte alle 15, per il mancato funzionamento delle pompe idrovore. E dove un passeggero, poi bloccato dai vigilantes, ha aggredito e picchiato un ispettore dell’Atac. Scandaloso anche il trattamento riservato a un disabile, Alessandro Crescenzi, costretto a restare 4 ore in stazione per un guasto alla pedana per la carrozzella. Problemi sulla metro B a Pietralata e chiuse al traffico Appia Antica e Appia Pignatelli per la caduta di un grosso albero. Un tronco si è abbattuto anche al Colosseo mentre i Fori Imperiali erano sott’acqua. Allagamenti e strade interrotte al Casilino, Prenestino, Tor Bella Monaca, Magliana, San Paolo, Ostiense e Laurentino. Legambiente sollecita «la messa in sicurezza del Tevere e di tutti gli affluenti: secondo l’Autorità di Bacino ben 1.135,6 ettari sono a elevato rischio idrogeologico, aree dove vive una popolazione di 17.757 abitanti». E su twitter i romani si sono scatenati con le battute: c’è chi ha scritto di «nuova Atlantide», chi ha pubblicato la locandina di Zoomarine, chi ha chiesto: «Quanto costa un sistema Mose per Roma?». E chi, pensando ai Mondiali, ha twittato uno slogan da stadio: «Il delirio non è al Maracanà, ma sulla metro A».