Rita Querzé, Corriere della Sera 17/6/2014, 17 giugno 2014
IL CASO DELLA FABBRICA MODELLO MASERATI FIAT: «UNO SCIOPERO INCOMPRENSIBILE»
MILANO — Blocco degli straordinari alla Fiat. Lo hanno deciso ieri i sindacati del sì — quelli che hanno firmato gli accordi con l’azienda — quindi esclusa la Fiom. L’agitazione è stata proclamata in seguito alla rottura delle trattative, martedì scorso, per il rinnovo del contratto che riguarda oltre 80 mila dipendenti degli stabilimenti italiani del gruppo. Alle trattative non partecipano i metalmeccanici della Cgil.
Il confronto per il contratto si è arenata sull’ammontare dell’una tantum per il 2014. L’azienda propone 250 euro, i sindacati al tavolo sono scesi a 300 euro. Ora Fim, Uilm, Ugl, Fismic e associazione Quadri difendono la propria posizione. «Le proposte di mediazione da noi adottate hanno forti elementi di responsabilità — hanno scritto ieri le segreterie generali in un comunicato —. Invitiamo l’azienda a riconvocare le trattative già nel corso di questa settimana».
Ovviamente la protesta tocca solo gli stabilimenti interessati dagli straordinari, tra questi Sevel, Maserati, Marelli, Iveco, Fpt di Foggia e di Torino, Cnh di Modena.
Intanto oggi si è svolto anche uno sciopero di un’ora indetto dalla Fiom nello stabilimento Maserati di Grugliasco. Le tute blu della Cgil rivendicano il successo della protesta: «All’iniziativa hanno partecipato centinaia di lavoratori. Non solo nostri iscritti — recita una nota —. In alcuni reparti siamo arrivati a punte di adesione del 30%». «Avremmo voluto indire un’assemblea per parlare dei problemi dello stabilimento di Grugliasco ma non è stato possibile — lamenta Michele De Palma, che si occupa di Fiat auto per la Fiom —. Per questo abbiamo indetto lo sciopero».
Dal canto suo l’azienda presenta ragioni e numeri molto diversi. Parla di un’adesione ferma all’11%. E critica lo sciopero. «Nonostante si tratti di una percentuale piuttosto bassa, lo sciopero di 200 lavoratori appare assolutamente incomprensibile — recita una nota Fiat —. In un momento come questo dell’economia italiana dove la disoccupazione ha raggiunto punte senza precedenti, scioperare in un impianto che sta creando posti e opportunità di costruire prodotti di alta qualità che per oltre il 90% vengono esportati, è assolutamente irrazionale».
Le vicende di ieri alla Maserati rinnovano lo scontro Fiat -Fiom. Ma anche la contrapposizione tra i metalmeccanici della Cgil e gli altri sindacati. «Ieri il 90% dei lavoratori di Grugliasco non ha sostenuto lo sciopero indetto dalla Fiom», attacca Maurizio Peverati, segretario generale della Uilm di Torino. E ancora: «I lavoratori hanno compreso l’importanza di un accordo che abbiamo raggiunto settimana scorsa per il rientro di 500 persone e l’indizione di un’assemblea su ferie e ampliamento dei turni». Ma la partita più importante resta quella del contratto.