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 2014  giugno 16 Lunedì calendario

IL VOLO MILIONARIO DI JENNY (A TESTA IN GIÙ)


Velocemente ripudiato dalle Poste di Roma le quali, una volta scoperto il grossolano errore presente nella cartina del Perù, ne bloccarono la vendita, il 205 del 1961 chiamato a ricordare il viaggio dell’allora presidente della Repubblica Giovanni Gronchi, da qualche tempo in qua sta volando a quote più basse. Ben diverse da quelle segnate nei cataloghi– prezziari che vanno per la maggiore che forse potevano andar bene anni fa, non ora. Nelle più recenti vendite all’incanto il Gronchi rosa, come è soprannominato il francobollo con un aereo in volo sul mappamondo, il prezzo spuntato si aggira tra 600 e 800 euro. Mentre gli esemplari singoli riescono quasi sempre ad accasarsi, lo stesso non sta avvenendo con multipli più o meno importanti. Al proprietario sono infatti tornati, in quanto nessuna paletta si è alzata, un blocco di dodici (stima 5.500 euro) ed un foglio completo (17.500 euro) offerti da Bolaffi. Entrato in sala Spink di Lugano con una dote di 12 mila franchi, un foglio di 40 esemplari è invece riuscito ad accasarsi in cambio di 16 mila franchi. Somma alla quale vanno aggiunti diritti (20 per cento) e tasse. Ben più prezioso e conteso un altro aereo dentellato, nel caso specifico il Curtiss Jn-4, più noto come Jenny, raffigurato sul 24 centesimi statunitense del 1918. Mancando macchine da stampa capaci di imprimere più colori, per ottenere la cornice in rosso e l’aereo in blu i fogli dovettero essere passati due volte in macchina. Nonostante le attenzioni dell’operatore, nel secondo passaggio alcuni fogli vennero inseriti in maniera non corretta, dando così vita a spettacolari esemplari con il biplano capovolto. Cento di queste varianti – un intero foglio, quindi – finirono sul mercato. Da Spink, a New York, uno dei più bei esemplari, offerto a 1 milione di dollari, ha totalizzato un prezzo martello decisamente inferiore, anche se pur sempre importante: 525.100 dollari. Nel 2001 un esemplare del Jenny rovesciato totalizzò 203.500 dollari saliti nel 2005 a 577.500. In quello stesso anno un multiplo di quattro, l’unico con numero di tavola impresso sul bordo, realizzò in prezzo martello di 2.970.000 dollari.
Tra i lotti dell’Italia preunitaria, al solito ben rappresentati nelle vendite pubbliche Bolaffi, una busta primo giorno ante litteram, del 25 centesimi che nel 1852 debuttò a Modena, allora ducato, è passata dalla stima di 25 mila al realizzo di 55.200 euro. A sua volta una lettera affrancata con una coppia del 50 baj pontificio partita da Bologna il 12 settembre 1857 con destinazione Marsiglia, ha cambiato di proprietà per 30 mila euro. Proseguendo nella sua vocazione latinoamericana, Spink Lugano è tornata a proporre interessanti reperti storico-postali di Brasile, come il blocco di sei del 600 reis uscito nel 1845, che ha totalizzato 36 mila franchi svizzeri. Occhi e orecchie sono ora orientati a New York dove, domani, da Sotheby’s va all’asta la Gioconda della filatelia: l’1 centesimo della Guiana Britannica del 1856 con stima che oscilla da 10 a 20 milioni di dollari.