Paola Di Caro, Corriere della Sera 16/6/2014, 16 giugno 2014
ROSSI: ZARINA IO? AMMINISTRO SOLO DEBITI E GRANE «FITTO È UN PROFESSIONISTA DELLA POLITICA QUANDO ATTACCA FACCIA NOMI E COGNOMI»
ROMA — Capo dello staff, amministratore unico del partito. E, soprattutto, onnipresente accanto a Silvio Berlusconi, che di lei si fida ciecamente. Mariarosaria Rossi è più di una collaboratrice. È l’ombra del Cavaliere in ogni suo passo. Un ruolo di massima centralità in quello che viene definito «cerchio magico» — il gruppo di fedelissimi fra i quali spiccano lei, Francesca Pascale e Giovanni Toti — che le ha portato grande potere, ma anche diffidenze, accuse, invidie e critiche. Lei, che ha sempre scelto una linea del silenzio molto apprezzata dal Capo, ora ha deciso di parlare. Per spiegare il suo ruolo, che non è — giura — quello della cattiva. E per dire la sua verità.
Quanto pesa nei rapporti con i colleghi l’essere considerata a capo del «cerchio magico»?
«Cerchio magico è una stupidaggine inventata da certi giornali e alimentata da chi maliziosamente non ha il coraggio di combattere le sue battaglie a viso aperto e continua ad osteggiare ogni cambiamento sollecitato o proposto dal presidente Berlusconi. Detto ciò, ogni leader necessita di uno staff di collaboratori capaci».
Però la nomina ad amministratore del partito di una «fedelissima» ha suscitato parecchio malessere.
«Non mi pare che ci sia stato tutto questo malessere. Ricordo che sono stata eletta in ufficio di Presidenza all’unanimità. E non credo che in questo caso il presidente si sia trovato una ressa di pretendenti considerato che ci troviamo davanti solo debiti e grane da amministrare e scelte dolorose necessariamente da fare. Piuttosto, una situazione di emergenza, dal momento che l’amministratore precedente, il senatore Bondi, da tempo aveva dichiarato di non voler proseguire il suo mandato. Credo che il presidente abbia ritenuto di affidarmi questo compito proprio perché sono una sua fedelissima e perché, come imprenditrice, ho esperienza in questo campo. Quello di amministratore è un ruolo fiduciario, non a caso prima di me lo svolgeva proprio Bondi. Certo, avere al mio fianco in questo incarico il presidente, mi dà serenità e certezza di farcela».
E come affronterà la situazione drammatica dei conti in rosso?
«Dal 20 di maggio mi sto occupando a tempo pieno dell’amministrazione. Ho preso visione della situazione con le banche. Sto cercando di ridurre i costi, di eliminare gli sprechi, di aumentare le entrate e di ottenere il versamento dei contributi dovuti da parte dei parlamentari. Stiamo studiando nuove piattaforme tecnologicamente avanzate che ci consentano una comunicazione diretta e capillare con il nostro elettorato anche per la raccolta fondi. Sono presente tutti i giorni nella sede del partito, le porte della mia stanza sono spalancate a chiunque voglia entrare per portare idee, progetti, soluzioni, programmi o semplicemente per mettersi a disposizione.
Di lei si dice di tutto, a partire da «zarina»: solo cattiverie?
«Sì, solo e assolutamente cattiverie. In questi anni ho svolto un lavoro che mi comporta più oneri che onori. Lavorare nella segreteria di un protagonista della politica significa confrontarsi ogni giorno con problemi e pressioni di ogni tipo. Ridurlo a un esercizio del potere da “zarina” è solo un modo per danneggiare Berlusconi. La realtà è che qui si lavora tanto, senza orari né weekend e con grande stress e non tutti sono disposti a fare questi sacrifici. Comprendo l’invidia di chi critica, perché lavorare al fianco di un uomo che si chiama Silvio Berlusconi è un’esperienza umanamente e professionalmente eccezionale, direi, ed unica».
La accusano di decidere lei chi può parlare o vedere Berlusconi.
«Sciocchezze. Chi conosce il Presidente sa benissimo che lui sa sempre quello che vuole e non si fa condizionare da nessuno. Troppo facile usare me come alibi: più d’uno dovrebbe fare autocritica e chiedersi perché i suoi rapporti non sono più gli stessi con Berlusconi».
Fitto accusa i «pettegoli vicini a Berlusconi» che parlano male di lui di danneggiare FI: si sente chiamata in causa?
«Chi parla male di Fitto è solo Fitto quando si fa eco di queste chiacchiere ridicole senza avere il coraggio di fare nomi e cognomi. Osservo che Fitto é da sempre un professionista della politica ed è tra coloro che si sono opposti e si oppongono ad ogni rinnovamento della classe dirigente».
Ma cosa pensa della richiesta di selezionare i dirigenti con le primarie?
«Dopo l’eliminazione del finanziamento pubblico, la cosa più urgente è trovare una forma di raccolta fondi tra i nostri simpatizzanti perché fino ad oggi il Presidente Berlusconi provvedeva personalmente a tutte le esigenze di FI. Quanto alle primarie credo funzionino per la scelta dei candidati di coalizione in occasione delle candidature a sindaco, a presidente della Regione, a premier».
Ma non è ora che anche FI, come tutti i partiti, abbia un gruppo dirigente selezionato in modo democratico?
«Il consiglio nazionale di FI ha conferito tutti i poteri al Presidente, che presenterà presto una proposta globale per l’organizzazione democratica del partito».