Il Giornale 15/6/2014, 15 giugno 2014
MUORE L’EREDE, ROCKEFELLER SCONVOLTI
Ci sono i Kennedy con la loro catena di morti premature, e ci sono i Rockefeller: Richard Rockefeller, figlio del banchiere e filantropo David Rockefeller e pronipote di John Rockefeller, fondatore della Standard Oil Company, è morto in un incidente aereo nello stato di New York. Medico e erede della vocazione filantropica paterna, Richard stava tornando a casa in Maine dopo aver festeggiato, nella tenuta di Pocantico Hills, i 99 anni di David.
Un compleanno finito in tragedia. Il suo Piper Meridian, un monomotore turboprop, si è schiantato al suolo nella nebbia poco dopo il decollo dall’aeroporto della Contea di Westchester.
C’era solo lui a bordo, ed era un provetto pilota. Adesso l’intera famiglia è «sotto choc».
David Rockefeller, grande amico di Gianni Agnelli, è il membro più anziano del celebre clan il cui cognome adorna innumerevoli edifici, università, ale di ospedale, biblioteche e musei d’America. È anche, secondo Forbes, il milionario più vecchio del mondo. Richard Rockefeller aveva 65 anni ed era attivo, oltre che come medico di famiglia, sul fronte degli aiuti umanitari attraverso l’organizzazione «Medici senza Frontiere » della cui sezione americana era stato per 21 anni presidente.
Il jet ha schivato di pochi metri un’abitazione e abbattuto varialberi prima dell’impatto fatale. E adesso c’è anche chi parla di maledizione dei Rockefeller; chi ricorda Michael, figlio di Nelson, e un cugino di Richard: esploratore, fotografo, collezionista di arte primitiva, misteriosamente scomparso negli anni sessanta nella Guinea Olandese a 23 anni, forse, anzi probabilmente mangiato dai cannibali: una fine atroce e un mistero irrisolto neanche dopo la pubblicazione quest’anno dell’ultimo libro sull’argomento: «Savage Harvest» di Carl Hoffmann. Crescere Rockefeller è difficile: ce ne sono oltre 250 con questo nome e adesso, visto quanti, devono lavorare per vivere.
Eileen, la più piccola dei sei figli di David e della moglie Margaret, una donna affascinante ma clinicamente depressa, per anni si è cambiata il celebre cognome poi, ha scritto un libro, «Being a Rockefeller, Becoming Myself» in cui spiega perché il denaro non compra la felicità.
E come se non bastassero i Rockefeller veri, ci sono anche gli impostori: un anno fa Christian Karl Gerhartsreiter, un avventuriero tedesco che per molti anni si è fatto passare negli Usa per un rampollo della dinastia, è stato giudicato colpevole di omicidio di primo grado per la morte di un uomo nel 1985.