Alessandro Gnocchi, il Giornale 23/5/2014, 23 maggio 2014
Nel 1941 Jerome D. Salinger, 22 anni, fascino ombroso, corporatura atletica e affusolata, conosce a New York la sedicenne Oona O’Neill, bella e aggraziata, figlia del drammaturgo premio Nobel Eugene O’Neill, animatrice della vita notturna della città, presenza fissa allo Stork Club frequentato da attori, politici, principi
Nel 1941 Jerome D. Salinger, 22 anni, fascino ombroso, corporatura atletica e affusolata, conosce a New York la sedicenne Oona O’Neill, bella e aggraziata, figlia del drammaturgo premio Nobel Eugene O’Neill, animatrice della vita notturna della città, presenza fissa allo Stork Club frequentato da attori, politici, principi. Si innamora di lei all’istante. Iniziano a frequentarsi e a fare coppia fissa: li si può vedere spesso a Manhattan, a teatro o a Central Park. Nell’aprile del 1942 Salinger viene chiamato militare, assegnato al Corpo di controspionaggio della Quarta divisione. Passando da un campo militare all’altro, parla a tutti i commilitoni della fidanzata, di cui mostra orgoglioso le foto. Vorrebbe sposarla, le scrive lettere lunghe anche quattordici pagine: lei le presta a un’amica, in modo che possa copiare le frasi più belle e riciclarle nella sua corrispondenza amorosa. Verso la fine dell’anno, Oona si trasferisce a Hollywood per tentare la carriera d’attrice: Charlie Chaplin ha un ruolo adatto per una ragazzina e l’agente fa in modo che i due si conoscano. Il regista, cinquantatreenne, si innamora di lei e inizia corteggiarla: Oona smette di rispondere alle lettere di Salinger, che non riesce più ad avere sue notizie fino al giugno del 1943, quando sulle prime pagine dei giornali legge la notizia del matrimonio di Chaplin con la diciottenne che era stata sua fidanzata. Salinger, ormai in guerra in Europa, continua a scrivere lettere alla sua amata di un tempo, ma piene di rancore. Racconta Jane Scovell, biografa della signora Chaplin: «Era piuttosto risaputo che Charlie Chaplin facesse uso di testicoli di scimmia, il Viagra dell’epoca. Salinger scrisse questa lettera e disegnò questa orribile vignetta. C’era questo vecchio che correva qua e là sventolando il suo – non so come dirlo senza essere volgare – insomma lo sventolava in giro, e Oona da una parte che ridacchiava contenta». Anni dopo la O’Neill ricorda: «Disse cose terribili sulla mia relazione con Charlie. Si inventava cose disgustose su lui e me. Pensai che ero una ragazza fortunata a stare con Charlie anziché con Salinger» ().