Loretta Napoleoni, Il Venerdì 13/6/2014, 13 giugno 2014
NELLE FILIPPINE I POLITICI RUBANO SOPRATUTTO AI PIÙ POVERI
Chi pensa che gli unici ad arricchirsi grazie a terremoti, alluvioni e qualsiasi altro disastro naturale siano i politici italiani corrotti si sbaglia. L’ultimo scandalo a Manila è scoppiato da poco, 20 milioni di dollari sottratti ai fondi stanziati per le vittime dell’ennesimo uragano abbattutosi sull’arcipelago, soldi finiti nelle tasche di un gruppetto di politici. Per non parlare poi degli aiuti ai senzatetto che regolarmente svaniscono dai conti della pubblica amministrazione.
Manila è la città con il più alto numero di senzatetto al mondo, 3,1 milioni a detta dell’ufficio di statistiche, di cui 70mila sono bambini. In tutte le Filippine si stima che 22,8 milioni di persone, pari al 44 per cento della popolazione urbana, vivono in condizioni di estrema precarietà e povertà e un milione e 200mila di costoro sono bambini.
In questa parte del mondo disoccupazione e sott’occupazione sono mali cronici. Laureati in legge fanno i camerieri nei quartieri alti di Manila, vicino al Forte Bonifacio, dove sorgono grattacieli di lusso e transitano regolarmente macchine da corsa, altro il Paese non offre. Bonifacio è la zona dove abitano anche i politici ed è protetta da complessi sistemi di sicurezza per evitare che i poveri ci vadano a mendicare.
Alla radice di tutti questi problemi c’è anche la crescita demografica straordinaria, famiglie con 8 o 9 figli sono ancora molto frequenti nelle Filippine. Il cattolicesimo, diffusissimo nell’arcipelago, infatti proibisce l’uso dei contraccettivi e l’aborto è ancora illegale.