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 2014  giugno 13 Venerdì calendario

A MILLE METRI SOTTOTERRA PER SALVARE LO SPELEOLOGO BLOCCATO NELLA GROTTA


DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BERLINO — È un incubo che, incrociando le dita, durerà almeno un’altra settimana quello di Johann Westhauser, il cinquantaduenne speleologo tedesco prigioniero da domenica scorsa nella grotta più profonda della Germania. Ferito alla testa e al torace da una caduta di massi, non ha nessuna intenzione di arrendersi. L’esperienza non gli manca. È stato lui a scoprire qualche anno fa la cavità di Riesending, nella catena montuosa di Unterberg, in Baviera, non lontano dal confine austriaco, e da allora si è sempre occupato di esplorarla, studiarla, tracciarne le mappe.
Due medici, giunti tra mille difficoltà dopo un percorso durato quindici ore, lo stanno curando. Decine di tecnici — tra cui, in prima linea, quelli arrivati dall’Italia — si stanno adoperando per creare le condizioni che consentano di trasportare la barella lungo i quattro chilometri di pozzi, cunicoli e strettoie che separano dalla superficie il luogo dove è avvenuto l’incidente, a una profondità di 980 metri. «La situazione è molto difficile», spiega Roberto Corti, del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico (Cnsas), che sta coordinando il lavoro degli italiani chiamati, grazie alla loro lunga esperienza, a dare un contributo all’operazione di salvataggio.
«Stiamo cercando di rapportarci al meglio con le squadre svizzere e tedesche. È necessario un lavoro di squadra nel quale in questa prima fase la componente medica avrà un ruolo fondamentale», aggiunge Corti, responsabile della componente speleologica del Cnsas. Westhauser ha infatti dovuto resistere, nei giorni successivi all’incidente, al trauma che ha subito e a temperature che non superano i tre gradi centigradi. Uno dei due colleghi che erano con lui è risalito per dare l’allarme, e la macchina dei soccorsi si è attivata rapidamente cercando di risolvere in primo luogo il problema delle comunicazioni.
«È una sfida enorme, se si pensa allo sviluppo quasi interamente verticale della grotta e alla sua conformazione» spiegano i soccorritori che sono impegnati in queste ore ad allargare i cunicoli e sgombrarli dalla presenza dei massi. I gruppi scesi nella grotta sono sei. L’inizio del trasferimento di Westhauser potrà avvenire solo quando il percorso sarà giudicato totalmente sicuro e quando lo speleologo, che viene definito «mentalmente e fisicamente stabile», sarà in grado di affrontare il viaggio verso la salvezza.