Anais Ginori, la Repubblica 13/6/2014, 13 giugno 2014
LE PEN, I “FONDI NERI” DEL PADRE CHE FANNO INFURIARE MARINE
PARIGI.
Dopo il video antisemita il patriarca nella bufera per un milione di euro Ora il vecchio leader Fn grida alla “persecuzione” Si va verso la resa dei conti.
Trionfatrice delle elezioni europee, unica vedette nel disastrato mondo politico francese, Marine Le Pen scopre di avere un nemico in casa. Dopo la gaffe antisemita sulla «infornata» di artisti che criticano il Front National, Jean-Marie Le Pen è ora accusato di «sospetto arricchimento personale». La commissione per la trasparenza della vita politica sta indagando sul patrimonio del fondatore del partito, con somme non giustificate pari a 1,1 milioni di euro. Un caso che provoca nuovo imbarazzo nell’estrema destra in cerca di rispettabilità. Per la prima volta, la figlia prediletta, diventata leader del partito nel 2011, ha preso le distanze dal padre, colpevole di aver commesso un «errore politico ». Il compagno di Marine, Louis Alliot, è andato oltre, parlando di «stupidità». Non solo, il videoblog in cui Le Pen senior ha fatto la battuta antisemita è stato ritirato dal sito e la sua rubrica settimanale cancellata dal palinsesto.
«Mi sento tradito» risponde Jean-Marie Le Pen, 86 anni, tuttora presidente onorario del partito. Il voltafaccia di Marine è stato improvviso. Ancora qualche settimana fa, erano andati insieme a Marsiglia per la campagna elettorale. Lei lo aveva appoggiato per la candidatura a un sesto mandato all’europarlamento e poi difeso dopo una frase su «Monsieur Ebola» che avrebbe risolto in tre mesi i problemi dell’immigrazione.
Questa volta, però, la giovane Le Pen ha capito che l’ambizione di diventare forza di governo non è più compatibile con le provocazioni del padre. La figura del patriarca ostacola anche la sua ascesa internazionale. L’alleato olandese Geert Wilders, leader del Pvv, si è scandalizzato per le ultime battute antisemite, mentre il britannico Nigel Farage ha escluso accordi con il Fn proprio per la presenza di un personaggio controverso come Le Pen padre.
L’inchiesta sul patrimonio del fondatore del Fn rischia di far esplodere i difficili equilibri familiari.
Tra i fondi sospetti ci sono un bonifico bancario di 300mila euro nel 2008 sul conto del suo mini-partito Cotelec (presieduto da Le Pen e destinato a raccogliere fondi presso i simpatizzanti del Fn) e oltre a 400mila euro ottenuti dal fisco nel 2006 in seguito a una mediazione per i ricavi della casa di Montretout, a Saint-Cloud, nell’ovest di Parigi. È il maniero di quasi cinquecento metri quadri, più due dependance, in cui attualmente vive Marine Le Pen con la sorella e la madre. Una dimora aristocratica donata negli anni Settanta da un ricco militante del Fn in condizioni non chiare.
Figlio di una modesta famiglia bretone, Jean-Marie Le Pen ha accumulato durante la sua carriera un notevole patrimonio personale. Oltre alla proprietà di Montretout, vive con l’ultima moglie Jany in una villa a Reuil-Malmaison, con piscina e parco di 1800 metri quadrati, ed è azionista di una società che produce champagne. «Quest’inchiesta è la ciliegina sulla torta», ironizza il patriarca, che grida alla «persecuzione ». Di certo non immaginava di trovare l’ostilità anche nel suo clan. La resa di conti dentro al partito-famiglia, costruito per quarant’anni sulla forza di un cognome, può diventare fatale.
Anais Ginori, la Repubblica 13/6/2014