Gianni Mura, la Repubblica 13/6/2014, 13 giugno 2014
NEYMAR E L’ARBITRO LANCIANO IL BRASILE
Al mondiale il primo gol è brasiliano, ma è un autogol di Marcelo. Ma il primo gol davvero brasiliano è di Neymar, che è pure il primo ammonito.
E anche il primo rigore è per il Brasile e lo segna Neymar. Il rigore è un gentile omaggio arbitrale a Fred, appena sfiorato da Lovrenc. Con arbitri così, nessun dubbio che il Brasile sia superfavorito. Se guardiamo al gioco, non è un bel Brasile, e se la Croazia ha un torto, è di non insistere con le sue rapidissime folate in attacco nei 18’ passati tra lo 0-1 e l’1-1. In quei 18’ s’era visto un Brasile scombinato, con scarsa copertura difensiva sulle corsie esterne (Olic con Dani Alves, Perisic con Marcelo) e in mezzo al campo senza un vero regista. Già con una capocciata di Olic fuori di poco i croati avevano fatto capire di non essere in gita a San Paolo, né convinti del ruolo di vittime predestinate. Pressing alto, contropiede ben organizzato, Modric e Rakitic sacrificati in un assiduo tamponamento (meno assiduo Kovacic, richiamato dopo un’ora), insomma una opposizione più che decorosa.
E vana, infine. Non concesso il 2-2 per carica di Ilic a Julio Cesar: c’era, non delle più dure. Ultimi 10’ di sofferenza per il Brasile. Neymar esce prima della fine, applauditissimo. È lui la stella, l’uomo-copertina, il goleador e il padrone della squadra. Lui che tira tutto: angoli, calci di punizione e di rigore. Per me, almeno ieri, meglio Oscar, il più lucido, che firma il 3-1 dopo che Julio Cesar ha evitato il 2-2. Morale: il Brasile può solo migliorare. E la Croazia solo protestare, ma Pletikosa un po’ meno. Compiuta la missione, capovolta una situazione critica, Scolari farà bene a migliorare il gioco, soprattutto nella cerniera alle spalle di Fred.
Gianni Mura, la Repubblica 13/6/2014