Francesco Semprini, La Stampa 12/6/2014, 12 giugno 2014
«L’ERRORE DI BUSH? L’ACCORDO DEL 2008 NON L’INVASIONE»
[Intervista a Daniel Pipes] –
Daniel Pipes, direttore del Middle East Forum, cosa accade in Iraq?
«Quello a cui assistiamo è la certificazione del fallimento degli Stati Uniti in Iraq. Riflette inoltre l’impressionante forza e la particolare violenza dell’estremismo, specie quello dello Stato islamico di Siria e Iraq, e il grande vuoto delle istituzioni politiche di Baghdad».
Tutta colpa della Siria?
«Solo in parte, nelle confinanti Giordania e Turchia non sta certo accadendo la stessa cosa».
È stata un errore la guerra di George W. Bush o il ritiro con Obama?
«Eliminare Saddam Hussein è stata la cosa giusta da fare, l’errore è stato voler trasformare l’Iraq in un Paese occidentale libero e florido. Il grande sbaglio in particolare è stato lo “Status of force agreement” firmato da Bush nel 2008, o l’atto col quale si è deciso che le forze combattenti Usa sarebbero state ritirate dalle città nel 2009, e avrebbero lasciato il Paese nel 2011».
Intende dire che Bush ha vanificato i suoi stessi sforzi?
«Certo, io sono repubblicano e devo ammettere che l’errore lo ha compiuto Bush, Obama ha dato attuazione a quello che il suo predecessore aveva stabilito».
Al Qaeda cerca di prendere il controllo dei pozzi di greggio?
«Al Qaeda tenta di occupare qualsiasi città dove il governo è debole, se ci sono siti petroliferi è anche meglio. Mi impressiona la forza dell’organizzazione, mentre l’Iraq è abbandonato a se stesso. Sono molto pessimista».
Francesco Semprini, La Stampa 12/6/2014