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 2014  giugno 11 Mercoledì calendario

LA PROLE DIMENTICATA DI LUCIAN FREUD ALLA GUERRA DELL’EREDITÀ


Lucian Freud, uno dei più grandi e più quotati pittori del ’900, ha lasciato una eredità di 96 milioni di sterline. Il suo funerale fu celebrato nel luglio del 2011 al cimitero di Highgate. Erano presenti alcune delle 500 amanti che aveva avuto nella vita e tutti i suoi 14 figli, solo due dei quali legittimi. Molti di loro non si erano mai visti prima e ignoravano l’esistenza l’uno dell’altro. Ora che si conoscono, si parlano solo attraverso gli avvocati per avere una parte dei soldi che il padre ha lasciato.
I pittori di genio hanno vissuto spesso in modo sconsiderato, ma Lucian Freud li batte tutti. Nipote del fondatore della psicanalisi Sigmund, avrebbe avuto bisogno di qualche seduta sul divano del nonno per andare all’origine delle sue ossessioni. Una, fortunatamente, era la pittura: poteva dedicare a un ritratto migliaia di ore di meticoloso lavoro. L’altra erano le donne. Freud era un irresponsabile seduttore seriale, capace di avere tre o quattro storie contemporaneamente senza curarsi delle conseguenze e dei figli che lasciava in giro. Alcuni suoi amici assicurano che non sono 14, ma almeno 30, solo la metà dei quali riconosciuta.
Freud si era sposato due volte, la prima con Kitty Epstein Garman, dalla quale ha avuto Anne e Annabel, la seconda con l’ereditiera della birra Guinness Lady Caroline Blackwood, l’unica persona che si dice abbia veramente amato. Fu lasciato da entrambe a causa delle sue continue avventure: nessuna donna sembrava resistere al suo fascino di uomo colto e spiritoso, geniale e già famoso. Molte erano allieve delle scuole d’arte, come Suzy Boyt, altre giovani studentesse, come Katherine McAdam. E poi insegnanti, artiste e anche esponenti del bel mondo e della nobiltà, che gli piaceva frequentare. In un solo anno, il 1961, Freud ebbe tre figlie (Belle, Isobel e Lucy) da tre donne diverse.
Dei figli non si è mai curato. Non ha voluto incontrarli né interessarsi a che cosa facevano nella vita. Nessuno di loro aveva il suo numero di telefono e se volevano dirgli qualcosa dovevano servirsi di un intermediario. Quando già era malato, accettò di vedere una figlia di Katherine McAdam, Lucy. Non parlarono molto: lui le accarezzò una guancia e disse di essere consapevole di avere pensato solo e sempre a se stesso.
Passava molto tempo al Wolseley, il più affascinante ristorante di Piccadilly, a scrutare i volti, le mani, i corpi delle persone sedute a tavola, più interessato al loro aspetto fisico che non alla loro identità. Ha fatto ritratti di sette dei suoi figli riconosciuti, sei femmine e un maschio, facendoli posare nudi e causando per questo altri scandali dei quali non gli importava nulla. Anne la prima figlia, ricorda il suo studio con il pavimento ricoperto di vestiti, libri, avanzi di cibo, lettere, fatture, tubetti di vernice, opere d’arte. Le scale erano così piene di giornali e oggetti che non si vedevano i gradini. Per terra c’era una pentola con ancora l’olio che era servito giorni prima a cuocere le patate fritte.
Nel testamento, Freud ha lasciato i suoi quadri di Corot e Degas alla Gran Bretagna, 2,5 milioni di sterline e la casa di North Kensington al suo assistente David Dawson, che gli preparava lo studio ogni mattina e posava per lui, e una buona fetta del patrimonio agli eredi legittimi. Ma non c’è alcun beneficiario per 42 milioni di sterline (50 milioni di euro) messe in un trust blindato, gestito da una delle figlie di Suzy Boyt, Rose, e dall’avvocato del pittore, Diana Rawstron.
La progenie di Freud è molto variegata e si divide in casati che portano due cognomi, come quelli nobiliari. Ci sono i Boyt Freuds, i McAdam Freuds e i Coverly Freuds, oltre a molti altri. Ora i McAdam hanno deciso di rivolgersi alla giustizia perché tutti i figli del pittore possano ottenere qualcosa. Lucy McAdam Freud, che ha gli stessi meravigliosi occhi azzurri del padre, guida la battaglia con il fratello Paul contro i gestori del trust, che però non ne vogliono sapere: Lucian Freud non ha destinato nulla ai figli non legittimi. I McAdam hanno vissuto in grande povertà per quasi tutta la loro vita, subito abbandonati dal padre che versava un piccolo assegno mensile, del tutto insufficiente. «Abbiamo imparato da tempo a vivere con poco – ha detto Lucy al Daily Mail – ma avere qualcosa aiuterebbe».
Lucy fa la scultrice e ha realizzato un busto di Freud: visto di profilo sembra sorridere, ma di fronte ha la faccia feroce di un padre assente e crudele.

Vittorio Sabadin, La Stampa 11/6/2014