Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2014  giugno 12 Giovedì calendario

COTTARELLI: BASTA CON LA PAURA DEL BUIO E RILANCIA I TAGLI ALL’ILLUMINAZIONE


ROMA — Lassù qualcuno ci osserva (e critica). Secondo il commissario alla Revisione della spesa pubblica, Carlo Cottarelli, gli analisti economici delle grandi banche internazionali, «per illustrare il persistente spreco di denaro pubblico nel nostro Paese», utilizzano le foto dell’Europa prese da satelliti di notte, dove l’Italia appare più illuminata di altri Paesi. Basterebbe spegnere le luci «non necessarie» per risparmiare 100-200 milioni nell’immediato, scrive Cottarelli sul suo blog, riprendendo un’idea che era stata proposta anche dal premier Mario Monti, poi però naufragata.
Nelle foto che il commissario pubblica, l’Italia, specie il Nord, sembra in piena luce come solo il Belgio, Londra, parti dell’Inghilterra e Parigi. Risultato: il consumo annuo pro capite per illuminazione pubblica in Italia è di 107 kWh, più del doppio di Germania e Gran Bretagna e un terzo in più della Francia. A Berlino gli abitanti per punti luce sono 15,6: a Milano sono 9,4.
«Questo comporta uno spreco di denaro pubblico — prosegue — (l’illuminazione stradale costa circa due miliardi di euro e grava prevalentemente sui Comuni) e un inquinamento luminoso i cui danni non vanno sottovalutati». Cottarelli ammette che non è la prima volta che la questione viene sollevata in Italia incontrando molte obiezioni. Ad esempio, che l’elevata illuminazione derivi dalle «abitudini latine di passare all’aria aperta le serate». Il commissario smentisce: l’Italia appare molto più luminosa anche all’una e trenta di notte, «quando si può presumere che la maggior parte degli italiani stia ormai a letto».
Il commissario ricorda che non è dimostrato il legame tra intensità della illuminazione stradale e tasso di criminalità. E che poi non si tratterebbe di spegnere le luci, ma di sostituirle con tecnologie Led, riducendo l’illuminazione di strade a scorrimento veloce, di aree ad uso industriale o artigianale e di zone urbanizzate non edificate. Infine Cottarelli respinge la tesi che lo spegnimento delle luci manderebbe in fallimento le municipalizzate, che secondo lui vanno rese efficienti e non salvate a tutti i costi.
Per risparmiare fino a un miliardo è possibile investire sull’ammodernamento dell’illuminazione attraverso forme di partenariato pubblico privato o mobilizzando fondi europei. «Occorre un po’ di coraggio e smettere di avere paura del buio — conclude — (su questo anche i gufi saranno d’accordo!)».