Corriere della Sera 11/6/2014, 11 giugno 2014
IL RECUPERO DEL TESSILE MODA A QUOTA 52 MILIARDI
Il tessile abbigliamento torna a correre e, dopo anni di sofferenza, il saldo commerciale tornerà a superare i 10 miliardi di euro quest’anno, avvicinandosi ai livelli pre crisi. Le nuove analisi fatte dal centro studi di Sistema Moda Italia (Smi) in collaborazione con l’Università Carlo Cattaneo-Liuc di Castellanza, vedono un fatturato in crescita del 2,3%, con il tessile in aumento dell’1,7% e l’abbigliamento moda del 2,8% nel primo semestre del 2014, mentre le stime sui 12 mesi indicano una crescita complessiva del 3,6% (+3,1% per il tessile e -4,2% per abbigliamento e moda), con un fatturato complessivo di oltre 52,5 miliardi. In questo quadro, a dispetto dell’euro «troppo forte», l’export è previsto in salita del 5,6%, mentre il saldo commerciale arriverà a 10,5 miliardi. Eppure, nonostante la ripresa, non si ferma l’emorragia di imprese, soprattutto le più piccole: altre 680 piccole aziende chiuderanno i battenti (-1,4%), prevede l’Associazione, stimando però una perdita di posti di lavoro contenuta in circa 800 persone (-0,2%). «Per spendere è fondamentale avere stipendi più alti a parità di costo per l’impresa. E 80 euro al mese è un aiuto importante, se pensiamo che è la cifra netta più alta di qualsiasi rinnovo contrattuale siglata in Italia di recente. Nel tessile abbiamo discusso per mesi un aumento contrattuale di 120 euro lordi spalmati su 3 anni», afferma Claudio Marenzi, presidente di Smi.