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 2014  giugno 10 Martedì calendario

LA ESCORT DA TANGENZIALE E LA LOTTA DI CLASSE A CORTINA


La corruzione, talvolta, presuppone la correzione fraterna, concetto chiave del cristianesimo. I sacerdoti delle tangenti veneziano avevano le loro tavole del Mose. Ed è il Supremo, alias Giovanni Mazza-curati, a indicare le modalità della correzione della “signora Piva”, Magistrato alle Acque all’inizio ostile: “Col Magistrato alle Acque noi abbiamo avuto dei rapporti di questo tipo, per esempio noi abbiamo avuto un Presidente del Magistrato alle Acque, una signora, Piva, che ci ha dimostrato subito una pesante ostilità a suo tempo e quella noi l’abbiamo corretta portandole dei soldi, insomma”. Mazzacurati è anche soprannominato “pater familias” dal sodale sottoposto Pio Savioli. Un vero patriarca di Venezia.
“HAI RAGIONE TU SONO RINCOGLIONITO”
I soldi delle mazzette girano in buste di carta, scatolette, valigie, borse di pelle. Un campionario ampio. Le carte dei magistrati, anche questa volta, sono un romanzo crudele e strepitoso allo stesso tempo. Con descrizioni da fiction. Ecco un’intercettazione ambientale del maggio 2011. Savioli consegna 15mila euro a Giampietro Marchese del Pd: “Savioli: quindici! Si sente un rumore di zip come se ci fosse l’apertura di una borsa. Sa-violi: arrivano altri trenta, penso entro agosto. Marchese: con questi quanto... Savioli: eh? Marchese: con questi. Savioli: con questi... siamo. Marchese: cento? Savioli: no... Si sente rumore di apertura di cassetto. Sa-violi: sono rincoglionito, ecco, centocinque, avevi ragione tu.
Si sente rumore di chiusura di cassetto”. Rumori di zip e di cassetti. Un brano da antologia della mazzetta.
“C’HO UN FREDDO, SE NON TROVO LA COPERTINA”
Lo scambio di denaro può provocare stress e ansia. Il 4 maggio del 2010 è Stefano Tomarelli, in trasferta da Roma, a ricevere una “dazione”. Poco prima di mezzanotte riceve una telefonata dall’onnipresente Savioli: “Siete arrivati (a Venezia, ndr)?”. Risponde Tomarelli, in compagni del suo cicerone di nome Paganelli: “No, ancora no, noi andiamo girando per la notte, hai capito, qui, sulla riviera del Brenta. Oh, eh, embè ‘na volta, scusa non ho capito, eh vengo qua, tutti se fanno le escort, eh, de tangenziale, le escort de tangenziale, a sto a cercà pure io. C’ho un freddo, se non trovo la copertina, hai capito” . Chiosa Savioli: “Mi raccomando, non rendere, non concupire Paganelli, però poveretto”.
MERINGHE ALL’HARRY’S BAR PER NOVECENTO EURO
Le mazzette sono un simbolo capitalista e classista. Patrizio Cuccioletta, Magistrato alle Acque, aveva ogni sorta di benefit. Lui e la sua famiglia avevano trovato l’Eldorado. Un aereo da Malaga a Venezia per seguire un convegno con Galan, la festa di compleanno della moglie all’Harry’s Bar con meringata da 902 euro, finanche un soggiorno a Cortina per gli incontri estivi che venivano organizzati fino a qualche anno fa da Enrico Cisnetto. Cuccioletta valuta anche la prospettiva di incontrare Altero Matteoli. Nel frattempo ci sono le prenotazioni da fare. Per lui e la moglie una camera al Grand Hotel. Ma c’è l’autista Gerardo. Cuccio-letta, spietato e classista: “Va bene a Gerardo cerchiamo un alberghetto”.
AUTO SPORTIVE E BARCHE VILLA CON PISCINA E OROLOGI
Poi c’è il tenore di vita del generale Emilio Spaziante: “Auto sportive, barche di lusso, villa con piscina, orologi, tele e arredi di valore”. A Milano per i suoi viaggi settimanali c’è sempre un albergo che costa mille euro a notte. E ancora: a Dubai vola in business class e gira con una limousine come taxi. Al generale della Finanza vanno, secondo l’accusa, almeno 500mila euro di tangenti in contanti per informazioni sulle inchieste. Quando casa sua è stata perquisita, 200mila euro erano sepolti sotto terra, in una scatoletta. Le banconote era umide e intrise di terra.
“TI FIRMANO ANCHE LA CARTA IGIENICA USATA”
Un tratto fondamentale del romanzone nero di Venezia è la figura di Mazzacurati che domina su tutti. In un interrogatorio, Savioli la definisce in modo calcistico, come quando si parla dei favori arbitrali alle grandi squadre: “Il Magistrato alle Acque era in subordine, sudditanza psicologica e anche operativa, cioè gli comprava anche la carta igienica, lo dico perché è vero, non è una battuta”. La carta igienica ritorno poche righe dopo. Chiede il pm: “Il presidente lo faceva sempre Mazzacurati?”. Risposta: “C’è una battuta dottoressa, se non si offende la faccio: basta portare là anche la carta igienica usata che te la firmano. Non è molto fine, le chiedo scusa ma...”. Osserva la “dottoressa”: “È molto efficace nella sua definizione”.
ETICA DELLA TANGENTE E IL PATER FAMILIAS
Può sembrare paradossale, ma esista un’etica anche per le tangenti. Ecco il racconto di Mazzacurati sulle mazzette a Marco Milanese, braccio destro di Tremonti. Domanda del pm: “Quando lei dà i soldi a Milanese, Milanese cosa le dice?”. Risponde il “pater familias”: “Grazie, mi dice grazie. Mi ha sorpreso questa cosa, glielo dico perché è un po’ imbarazzante, ma insomma non importa. Lui mi ha detto grazie”. Renato Chisso, assessore alle Infrastrutture del Veneto, sospetta invece che i suoi collaboratori facciano la cresta sulla tangente. A parlare è Mirko Voltazza: “Renato mi prese in disparte e mi disse se potevo svolgere per conto suo un monitoraggio poiché temeva che il suo segretario Enzo Casarin facesse la cresta sulle somme che il Baita e il Dal Borgo gli consegnavano”. In telefonate e sms, l’ex assistente di Galan, Claudia Minutillo, si rivolge così a Chisso: “Alza il culo e vieni qui”. Oppure: “Leccaculo”.

Fabrizio d’Esposito, Il Fatto Quotidiano 10/6/2014