Varie, 10 giugno 2014
Paperino per Sette - Prima apparizione di Paolino Paperino, il 9 giugno 1934, nel cortometraggio musicale della Disney The wise little hen, la gallinella saggia
Paperino per Sette - Prima apparizione di Paolino Paperino, il 9 giugno 1934, nel cortometraggio musicale della Disney The wise little hen, la gallinella saggia. Trama: la gallinella saggia voleva piantare il grano e poi raccoglierlo per dare ai pulcini delle belle torte fragranti da mangiare. Chiedeva aiuto al maiale Peter Pig e al papero Donald Duck, che viveva allora in una barchetta sul fiume e vestiva da marinaio. Ma tutte le volte che la gallinella si presentava da loro a chiedere aiuto ecco il rifiuto secco, motivato da un fortissimo mal di pancia inventato. Quando alla fine del film le torte sono pronte, i due sfaticati si presentano per assaggiarne un po’ ma vengono puniti con olio di ricino. Donald Duck, o anche Donald Fauntleroy Duck. «Chi io? Oh no, io ho un gran mal di pancia» (le prime parole pronunciate da Paperino nella Gallinella saggia). In realtà il papero nei cartoni animati si vedeva già da una quindicina d’anni, prima della consacrazione della Disney. Il ruolo più importante nel 1924: Lazy Duck, «il papero pigro», in una serie a fumetti di Howard Garis illustrata da Lansing Campbell e intitolata Uncle Wiggily. Clarence Nash, colui che diede la voce sgraziata a Donald Duck per circa cinquant’anni in tutte le lingue, italiano e cinese compresi. Era operaio di una centrale del latte, attore radiofonico a tempo perso, incredibile imitatore di uccelli. Il primo disegnatore a lanciarlo come protagonista di fumetti fu Al Taliaferro, che nel ’36 cominciò a disegnare Donald Duck. A lui si deve anche la creazione di Nonna Papera, ispirata a sua suocera, i tre nipotini Qui Quo Qua, il cugino Ciccio, la fidanzata Daisy Duck (all’inizio Donna Duck, in italiano Paperina), Paperon de’ Paperoni e perfino la 313, la macchina di Paperino. Nella sua prima striscia (disegnata da Taliaferro), Paperino abbatte un muro a fucilate per uccidere una mosca. Nel 1942 la casa editrice Western ottiene l’autorizzazione dalla Disney a pubblicare fumetti con le avventure dei suoi personaggi. Ci lavora anche Carl Barks, ex cartoonist della Disney: è lui l’inventore di Duckburg (Paperopoli in italiano), di zio Paperone e delle storie lunghe con Paperino unico protagonista. Carl Barks, quando preparava le storie di Paperino, si faceva aiutare dalla moglie Garè, pittrice, che gli completava gli sfondi. Se disegnava l’interno del deposito di zio Paperone raccomandava alla moglie: «Disegna tutte le monete. Sai che si sente derubato se ne dimentichi qualcuna». «Guardo una parete vuota finché non viene fuori qualcosa di inventabile. Mi sono studiato un sacco di muri» (Carl Barks). In Italia le prime storie con Paperino apparvero tra il 1937 e il 1940 nella rivista Paperino Giornale. Realizzate da Federico Pedrocchi. Inventati dai disegnatori e dagli autori italiani Brigitta McBridge, aspirante fidanzata di Paperone, e Paperinik (nel 1969), alter ego mascherato ed eroico di Paolino Paperino. Il film Der Fuhrer’s Face del 1943. Paperino sogna di essere un tedesco, costretto a fare il passo dell’oca. Si sveglia con l’incubo di se stesso nei panni di Hitler, con tanto di baffetti e occhio spiritato. Sul finale bacia la riproduzione della statua della Libertà che tiene sul comodino. Il film vince l’Oscar. Il successo di Paperino arriva con la guerra: Walt Disney concede al Dipartimento della Difesa l’uso gratuito del personaggio per la campagna di arruolamento. Immagini di Donald Duck finiscono dipinte sulle ali dei caccia americani e cucite sulle mostrine dei militari. Schema dei rapporti familiari tra Paperino e gli altri parenti di Paperopoli secondo Carl Barks: le sorelle di zio Paperone, Matilda de’ Paperoni, madre adottiva di Gastone, e Ortensia de’ Paperoni, madre di Paperino; Della Duck, madre di Qui, Quo e Qua nonché sorella gemella di Paperino; Quackmore Duck, padre di Paperino e figlio di Nonna Papera; Gustavo Paperone, padre adottivo di Gastone; Old “Scotty” McDuck, padre di Paperone. Zio Paperone in realtà si chiama “uncle Scrooge McDuck”. I disegnatori italiani nel 1984, nella storia Buon compleanno Paperino, disegnano il papero orfano, appena uscito dall’uovo, trovato in una notte di tempesta da Paperone e Nonna Papera (i quali successivamente scoprono che è loro parente). Per anni Paperino vive nella fattoria della nonna e poi si trasferisce a Paperopoli. Dal suo debutto nel 1934, Paperino è apparso in oltre 200 produzioni cinematografiche, più di qualsiasi altro personaggio Disney. Nell’area Europa, Medio Oriente e Africa l’82% dei bambini di età compresa tra 0-5 anni e il 98% di quelli tra i 6-14 anni di età conosce Paperino. Solo nel 2013 in tutta Europa, Medio Oriente e Africa sono stati venduti 80 milioni di copie delle riviste Donald Duck in 16 edizioni locali, compresi settimanali, mensili e altri titoli collezionati insieme alla rivista. Nomi di Paperino negli altri Paesi. Arabia: Bottouta; Bulgaria: Patoka Donald; Cina: Tang Lao Ya; Danimarca: Anders And; Estonia: Piilupart Donald; Finlandia: Aku Ankka; Francia: Donald Duck; Germania: Schnatterich/Donald Duck; Grecia: Ntonalt Ntak; Indonesia: Donal Bebek; Islanda: Andrés Ond; Olanda: Donald Duck; Portogallo: Pato Donald; Repubblica Ceca: Kà’cer Donald; Russia: Donald Dak; Slovacchia: Ujo Donald/Kà’cer Donald; Spagna: El Pato Donald; Stati Uniti: Donald Duck; Svezia: Kalle Anka; Turchia: Donald; Ungheria: Donald Kacsa. Nel 1995 è stato il nome di Donald Duck a un asteroide (Asteroid 12410). Paperino ha una stella sulla Walk of Fame di Los Angeles. Oltre a Paperinik, ha un’altra identità: l’agente segreto Doubleduck (inventato dagli autori italiani nel 2008). «Paperino è un personaggio ad altissima capacità di identificazione perché ha molte sfaccettature. È sfortunato, ma anche simpatico. Lavativo, ma generoso. Ha un carattere ricco di chiaroscuri, proprio come tutti, nella vita reale. Per qualcuno rappresenta il bambino che si nasconde dietro ognuno di noi, io lo vedo piuttosto come un eterno adolescente, sfrontato e insicuro, alle prese con grandi potenzialità e contraddizioni altrettanto grandi. Ha profondità, nonostante sia un personaggio dei fumetto: lo vedrei bene sul lettino dell’analista» (la psicologa Stefania Andreoli). Il successo dell’artista Roy Lichtenstein ebbe inizio nel 1962: trentenne, professore di accademia, diede retta ai figli David e Mitchell che gli chiedevano di fare un quadro con Mickey Mouse e Donald Duck. Venne fuori “Look Mickey!”, un Paperino gigantesco che esulta per il pesce appena pescato gridando “Guarda, Topolino!”. Commento di Leo Castelli, leggendario gallerista che scoprì la pop art: «Finalmente qualcosa di nuovo!». Tra gli appassionati del Paperino di Carl Barks c’è Francesco Guccini: «Ho messo assieme tutte le edizioni italiane. Con un altro amico, maniaco come me, riconosceremmo un Barks falso a venti metri come un Vermeer. Meritava il premio Nobel, Carl Barks». Una ricerca ha preso in esame 2.291 pagine del giornalino di Topolino e sono emerse ben 545 parole giudicate di difficile comprensione da un campione di ragazzi. Tra le più ostiche: «stolido», «disdoro», «erudito».