Fulmini 11/6/2014, 11 giugno 2014
PROTAGONISTI «A
Italia ’90, Schillaci partì come quinta punta, finì protagonista e cannoniere. In Germania, nel 2006, nessuno considerò Grosso, ma dalla seconda partita Lippi lo fece titolare. Ognuno deve prepararsi mentalmente per diventare protagonista» (Cesare Prandelli).
PAURA «Ho sempre sostenuto Rooney, è un grande talento e, anche quando non segna, aiuta la squadra come nessun’altro. Credo che per la squadra avversaria, vedere Wayne Rooney sulla distinta delle formazioni, fa solo paura» (David Beckham).
GRUPPO «Ancora domande sull’esclusioni di Tevez e Banega… Ripeto e chiudo: qui conta solo ed esclusivamente il gruppo» (il ct argentino Alejandro Sabella).
MORTO «Per fortuna ho segnato contro la Serbia altrimenti ero morto» (l’attaccante brasiliano Fred, considerato da molti l’anello debole dei verdeoro).
NEWS «Non ci sono news, anche perché la famiglia è molto chiusa, non comunica. Sicuramente non essendoci news non è una good news» (Flavio Briatore a proposito delle condizioni di salute di Schumacher).
10 «L’Italia ha una lunga tradizione di numeri 10 e Cassano è perfetto come fantasista. Insigne, invece, è più un attaccante esterno. In certe giocate mi ricorda Zola» (l’ex attaccante del Napoli e della nazionale brasiliana Antonio Careca).
CETRIOLO «Una volta per tutte bisogna dire che con questo cetriolo sui rettilinei non si va da nessuna parte. È frustrante che manchi la potenza in giornate come queste, in cui la vittoria era a portata di mano. Io non sono qui per arrivare secondo o terzo» (Sebastian Vettel).
FILETTO «Non è possibile fare un confronto tra Borg e Nadal. Racchette, materiali, superfici, sistemi di allenamento, tutto è cambiato. Nessuno di noi girava con il preparatore atletico, e prima di scendere in campo mangiavamo un filetto. Oggi hanno il nutrizionista…» (Paolo Bertolucci).
BERE «Andare fuori e non bere, non lo capisco. Se inizio a bere, bevo fino all’alba. Non posso andare in un club e bere solo quattro birre. Se vado fuori, vado fuori tutta la notte» (il tennista lettone Ernest Gulbis).
MARE «Io e il mare non abbiamo ancora fatto pace. Ci guardiamo, ma a debita distanza. Io non nuoto dove non vedo il fondo. Se c’è nero non mi tuffo. Non sono donna di mare, sono nata a Spinea, cresciuta tra Milano e Verona con una pausa a Parigi. Non chiedetemi del mare» (Federica Pellegrini).