Corriere della Sera 10/6/2014, 10 giugno 2014
L’OSSESSIONE PER LA DIETA E TELEFONINI SPENTI A TAVOLA
MILANO — «Pippo, accetti di fare l’allenatore della prima squadra o preferisci rimanere alla Primavera?». Con questa telefonata scherzosa Adriano Galliani ha informato Inzaghi dell’investitura ufficiale a tecnico della prima squadra. Chi gli era stato vicino negli ultimi giorni lo ha descritto emozionato, impaziente e soprattutto insonne. «Mi sento in un frullatore», confidava l’ex euro-bomber, rassegnato nei giorni seguenti al primo vertice di Arcore a svegliarsi alle 6 del mattino.
Professionale, meticoloso, attento ai particolari: queste sono state le caratteristiche che hanno segnato la sua avventura da giocatore prima e da tecnico delle giovanili poi. I suoi 288 gol non sono certo stati solo frutto dell’istinto o della furbizia sotto porta, doti che universalmente gli vengono riconosciute. Pippo ha costruito la carriera studiando, visionando filmati, raccogliendo su quadernetti dati sui portieri o sui difensori che avrebbe incontrato la domenica successiva. La stessa cura l’ha dimostrata in panchina (prima agli Allievi, poi alla Primavera). Non solo. Se da giocatore non lasciava nulla al caso (attenzione ossessiva alla dieta, vita mondana ridotta alla domenica e al lunedì), da allenatore si è riscoperto tutor di venti ragazzini. Ne ha controllato i movimenti sui social network, ha preteso i telefoni spenti a tavola, ha convocato i genitori in caso di comportamenti sopra le righe. La famiglia è il nido in cui si rifugia. «Quando mia mamma entra in casa, l’aria cambia», racconta il neo-allenatore del Milan, attaccato in maniera viscerale alla signora Marina che almeno una volta la settimana arriva con una scorta di pasta fresca a casa di Pippo. La donna della sua vita è stata Alessia Ventura, con cui è rimasto in rapporti amichevoli anche dopo la rottura. «Pensavo fosse per sempre, invece è finita. Una riconciliazione? Mai dire mai», ha confessato lei di recente a un settimanale.
Lui, al netto delle vacanze a Milano Marittima ai bagni Paparazzi o della movida a Formentera dove ha casa, ama la vita domestica. «In pigiama, con lo stesso maglione e il telecomando in mano», riferisce papà Giancarlo. Legatissimo al nipote Tommaso, talvolta in incognito si sistema all’estremità del campo a osservarlo giocare a calcio. Da calciatore era afflitto da mille superstizioni: chissà quali manie lo accompagneranno dal 9 luglio prossimo, giorno del suo primo raduno da mister.