Fiorenza Sarzanini, Corriere della Sera 10/6/2014, 10 giugno 2014
I POLIZIOTTI APPIEDATI NELLE CITTÀ UN’AUTO SU TRE FERMA DAL MECCANICO
ROMA — Autovetture vecchie, in riparazione, ferme per sempre nei garage. Reparti Volanti in affanno, spesso nell’impossibilità di coprire anche il numero minimo per ogni turno di servizio. L’ultima emergenza in materia di sicurezza riguarda le auto della polizia. Perché dopo anni di denunce e di richieste di intervento, nulla è cambiato e anzi i piani di spending review hanno assestato un colpo gravissimo all’operatività delle pattuglie. Un dato su tutti: su 24 mila macchine di servizio, un terzo è in riparazione da oltre cinque anni. E la maggior parte delle altre ha già percorso oltre 200 mila chilometri. Ancora non basta, perché il problema è che alle Volanti sono state assegnate appena 3 mila vetture, un numero troppo esiguo per poter garantire un efficace controllo del territorio. Lo sanno bene i vertici del Dipartimento che per cercare di ovviare a una situazione ormai drammatica hanno diramato una circolare per sollecitare la revisione dei mezzi, finora non obbligatoria. E il capo della polizia Alessandro Pansa ha destinato «l’intero stanziamento da 40 milioni di euro ai mezzi operativi per l’acquisto di nuove 1.000 vetture». L’ultima radiografia aggiornata delle «carenze» è contenuta in un dossier del Sap, il Sindacato autonomo di polizia, che si è fatto portavoce delle richieste di questure e commissariati di tutta Italia e con il suo segretario Gianni Tonelli torna a chiedere «inutili sovrapposizioni delle forze di polizia con una riorganizzazione che elimini gli sprechi».
In Calabria
niente benzina
In una Regione dominata dalla criminalità, dove il «pattugliamento» diventa uno degli strumenti fondamentali per far prevalere lo Stato, la situazione dei mezzi appare sconcertante. A Catanzaro «la questura riesce ad assicurare una sola volante per turno per tutto il territorio, mentre fino a qualche anno fa le macchine erano almeno tre per turno e non ci sono soldi per la manutenzione di quelle tuttora in servizio». A Foggia ci sono «al massimo due volanti per turno» e nella provincia l’emergenza è ancora più grave visto che «a Lucera e a Cerignola la volante non è neanche garantita per le 24 ore».
Non servono commenti per quanto accede a Vibo Valentia: «I buoni acquisto benzina per le volanti sono terminati e la Prefettura non ha ancora autorizzato nuovi acquisti. Su 66 veicoli a disposizione della questura in tutta la Provincia, 23 sono in attesa di riparazione e 4 motoveicoli sono fuori sede per esigenze di altri uffici».
Le scorte
a Roma e Milano
Il Reparto Volanti della capitale ha «40 auto divise nell’arco delle 24 ore e questo vuole dire che si garantiscono una decina di volanti per turno». Il quadro diventa paradossale tenendo conto che «ben altre 120 auto, tra quelle in borghese e con colori di istituto, vengono utilizzate per le scorte». Situazione analoga a Milano dove fanno servizio «15 vetture per turno (dieci anni fa erano 25 per turno) e spesso escono in ritardo perché le macchine sono sempre quelle e i nuovi turni non possono uscire se non rientrano i colleghi del turno smontante». A ciò bisogna aggiungere appena «due “volantine” di copertura per 19 commissariati», mentre tra scorte e tutele ci sono «una ventina di servizi fissi e una decina di dispositivi attivati saltuariamente».
Pesanti criticità a Torino: «Per ogni turno al massimo 6 volanti, dunque in zone difficili come San Salvario dove la presenza di forze dell’ordine diventa insufficiente a fronteggiare la delinquenza. Anche perché la mancanza di fondi ha portato i dirigenti a sollecitare una diminuzione del 10% del chilometraggio negli ultimi due anni» .
Arezzo e la Bmw
del «capo»
A Firenze «il parco auto prevede 40 macchine, quelle realmente disponibili sono una ventina e circa un terzo sono in perenne riparazione. Vuol dire che la questura garantisce massimo 5 volanti per turno». Ma il vero disastro si registra ad Arezzo perché «alla sezione autostradale si contano una decina di pattuglianti ma c’è soltanto una “Alfa 159” e in caso di emergenza il comandante mette a disposizione la sua Bmw». Non basta: «Al distaccamento stradale di Ponte a Poppi, a fronte di 9 pattuglianti c’è una “Alfa 159” con oltre 200 mila chilometri e un “Pajero con 250 mila chilometri. Situazione pressoché identica al distaccamento stradale di San Giovanni Valdarno».
Non si sta meglio a Bologna con «4 macchine per turno di volante», oppure a Terni dove «la sezione antirapina della Squadra Mobile ha in dotazione una Panda con oltre 200 mila chilometri» e a Bari, città ad alta densità criminale dove ci sono «5 volanti per turno, che scendono a 2 volanti nei fine settimana», a Treviso dove «la questura ha a disposizione una “Fiat Bravo” e una “Alfa 159”». Ma soprattutto alla Stradale di Lucca che «ha dovuto impegnare l’unica pattuglia al tratto Pisa-Livorno e quando c’è un’emergenza chiede la macchina a Pisa».