Corriere della Sera 10/6/2014, 10 giugno 2014
IL SINDACO A SORPRESA CHE GIOCA A CALCETTO: HO VINTO IN DUE MESI
DAL NOSTRO INVIATO PERUGIA —Ha fatto rumore l’endorsement plateale dedicatogli, alla vigilia del voto, da uno dei fondatori del Pd umbro, lo scrittore maliano Diego Dramane Wague, amatissimo dalla base e in polemica con i vertici del suo partito: «Romizi — ha detto Wague — è il Renzi del centrodestra». Dopo quelle parole, è stato il diluvio. Andrea Romizi, 35 anni, di Forza Italia, avvocato amante del calcetto, è il nuovo sindaco di Perugia: la sua campagna elettorale è durata appena due mesi. Dieci anni fa entrò in consiglio comunale con 370 voti, domenica ne ha presi 35 mila. Hanno votato per lui parecchi democratici e anche tanti 5 Stelle. E subito l’ha chiamato Silvio Berlusconi. «Il presidente mi ha telefonato per complimentarsi e ovviamente m’ha fatto piacere, ma non sono qui per rottamare nessuno. Vorrei che il centrodestra si rigenerasse sui vecchi valori, la meritocrazia, l’impegno, la coerenza. Ma soprattutto vorrei che tornasse unito. Com’è stato a Perugia: Forza Italia e Ncd alleati da subito. È questa, per me, la ricetta vincente. Non vedo alternative».
Il nonno Renato Romizi grecista insigne, il padre Sergio pediatra, la mamma Rita erborista, il gemello Francesco antropologo in Brasile e lui, Andrea, il sindaco-ragazzino, avvocato civilista, fidanzato con Angela, studiosa di diritto amministrativo: una famiglia perbene stimata da tutti. Un piccolo miracolo?
«Ma infatti io mi sento semplicemente un perugino, nessuna battaglia ideologica e nessun pregiudizio. Io voglio solo il bene della mia città. E se la sinistra ha perso, secondo me, è perché ormai a livello locale rappresentava un sistema di potere che di sinistra aveva davvero poco. Un sistema ormai fermo, ingessato, che non pensava allo sviluppo del territorio».
Sarà. Ma i problemi restano: la droga, innanzitutto. Eppoi la disoccupazione, l’università in crisi, il centro storico che si spopola, le buche stradali...
«Ad asfaltare le buche ha già pensato il sindaco uscente, Boccali, alla vigilia del voto, nella speranza di farsi rieleggere. Gli altri problemi, invece, restano sul tappeto. Abbiamo la maglia nera delle startup, qui da noi non nascono più imprese. Eppoi 15 mila universitari che sono andati via da Perugia in pochi anni per la mancanza di servizi, cancellando ricchezza. Per ripopolare il Centro, invece, voglio rinegoziare da subito i prezzi dei parcheggi: oggi son troppo alti, una pizza la sera ti costa il doppio perché il ticket auto incide pesantemente».
E la droga? Dall’omicidio di Meredith in poi Perugia è vista da fuori più o meno come una porta dell’Inferno...
«C’è stata una rappresentazione mediatica esagerata, ma la vecchia Giunta ha saputo rispondere solo col vittimismo. Io voglio colpire duro l’offerta e la domanda. Voglio andare nelle scuole a parlare con i ragazzi...».
Come Renzi? Gli alunni le dedicheranno una canzoncina.
«Non scherziamo. Mi sento già in campo».