Filippo Facci, Libero 10/6/2014, 10 giugno 2014
IL NO ACT
Qualcuno comunichi ai renziani che la campagna elettorale è finita. È giugno e dovrebbe esserci la riforma della giustizia, ma all’orizzonte c’è il nulla. Ieri si leggeva che vorrebbero inasprire le pene per la corruzione (lo si legge una volta alla settimana) e poi che vorrebbero cancellare il vitalizio ai condannati per corruzione (lo si legge una volta al mese) e insomma roba così, sparata sul tamburo degli scandali, come se fosse un problema di nuove leggi. Sull’Espresso, poi, c’era una chilometrica intervista al guardasigilli Andrea Orlando: che è un personaggio simpatico, ma riesce a dire niente per cinque pagine. Cioè: questo governo rifiuta di concertare con la Cgil giustamente ma vorrebbe riformare la magistratura concertando con la magistratura, che è molto più forte e irredimibile di qualsiasi altra corporazione. Il problema delle correnti nel Csm, dovete sapere, si risolve «confrontandosi con le correnti del Csm». E con l’Associazione magistrati, certo. E che cosa pensa il ministro del conflitto nella procura milanese? «Attendo la valutazione del Csm». E l’inefficienza della giustizia? «Fondamentali sono le risorse... mancano i registratori per i verbali, i cancellieri...». Sembra un comunicato dell’Anm. Sulla carcerazione preventiva non una parola. Sugli errori dei giudici non una parola. Sulla riforma, nel dettaglio, non una parola. Ma ci sarà, la riforma? Certo, «entro la fine dell’anno». Ah. Non più a giugno, quindi. Capito. Capito tutto.