Dario Armellini, Il Sole 24 Ore 8/6/2014, 8 giugno 2014
NEL DELEGARE SI ANNIDA LA CORRUZIONE, PAROLA DI LUIGI EINAUDI
Come cittadino italiano, provo grande scoramento. Prima le mazzette per Expo 2015, poi i 35 arresti legati al Mose. Mi sembra che in Italia non sia possibile investire denari pubblici perché chi li deve gestire per il bene comune, a qualsiasi latitudine e vestendo qualsiasi casacca politica (destra e sinistra poco importa), li usa per garantire privilegi. Leggi anti-corruzione ce ne sono, forse talmente arzigogolate che chi vuole frodare ha gioco facile. Ho trovato alcune righe di Luigi Einaudi del 1943: "La corruzione è fatale. Se, come è naturale, il capo supremo non può attendere a tutto e deve delegare le sue facoltà a qualche migliaio di sottocapi e gerarchi, chi potrà impedire che costoro abusino della loro situazione?... Ecco diffusa la lebbra della corruzione pubblica, della mancia in paesi che prima ne erano immuni. Ecco verificarsi un regresso spaventoso nella compagine sociale e politica del paese".
Dario Armellini, Il Sole 24 Ore 8/6/2014