Antonino D’Anna, ItaliaOggi 7/6/2014, 7 giugno 2014
IL VATICANO NON TIFA PER PASSERA
Corrado Passera lo ha promesso: rifarà il centrodestra grazie al suo progetto politico, Italia Unica. Che possa ricevere aiuto da parte dei cattolici, questo però è da vedere. Oltretevere, dicono a Italia Oggi, si discute sulle ultime uscite dell’ex ministro dello Sviluppo del governo guidato da Mario Monti.
E c’è chi si dimostra perplesso verso il progetto di Passera. Certamente l’ex ministro ha la possibilità di mettere in piedi un movimento o partito, ma la domanda successiva – fanno notare alcuni osservatori nei Sacri Palazzi è capire quanti voti potrà prendere. E quanti di questi potranno essere voti cattolici.
La sensazione che si avverte per il momento, infatti, è che il mondo cattolico potrebbe non appoggiare in toto Passera in qualità di salvatore del centrodestra. Passera, del resto, aveva deciso di non aderire a Scelta Civica – il partito con il quale Mario Monti voleva «salire» in politica anche con la simpatia (se non la benedizione) della Conferenza Episcopale Italiana e della Comunità di Sant’Egidio guidata da Andrea Riccardi – e lo ha spiegato il 3 giugno scorso al quotidiano Libero: «Alla partenza di Scelta civica decisi senza dubbi di non farne parte: non vedevo la forte novità di cui c’era bisogno e che avevo messo come condizione per il mio impegno. Il mio fu un ’no’ alle vecchie facce e alle combinazioni esistenti. Montezemolo, Casini e Fini convinsero l’allora premier a entrare in un cartello elettorale di partiti e leader esistenti, e scelsi di non starci».
È anche su queste basi che l’idea di un appoggio cattolico si ridurrebbe, secondo alcuni, a poche realtà. Un certo mondo vicino all’Opus Dei, per esempio; i delusi da Angelino Alfano che avevano visto nel Nuovo Centrodestra e nell’essere diversamente berlusconiani una promessa, una possibile oasi cattolica smentita dalla presenza – importante – di Comunione e Liberazione nella figura dell’attuale Ministro dei Trasporti Maurizio Lupi. Lo si è visto alle recenti Europee: ritiratosi Roberto Formigoni, il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture è risultato primo in lista. E ha visto anche il trionfo di Massimiliano Salini, 40 anni e vicino a Lupi: si è mosso nell’ambito associazionista e cattolico, oltre che nel mondo produttivo (vedi ItaliaOggi del 9 maggio 2014). Salini è genero dell’avvocato Giuseppe Zola ex presidente Fiera Milano congressi, il cui AD era proprio Lupi.
Che cosa resta? Per Passera potrebbe spendersi il mondo vicino a Rns, Rinnovamento Nello Spirito. I carismatici, di recente protagonisti di una mega assemblea con 52.000 fedeli allo stadio Olimpico di Roma e la presenza di Papa Francesco, erano anch’essi all’interno del progetto Todi, che avrebbe dovuto costituire un nuovo movimento e futuribile partito cattolico.
Ci crederebbero ancora, insomma. Ma a chi guarda dall’altra sponda del Tevere, per il momento, sembra che per i voti Italia Unica dovrà fare un po’ di strada. Vedremo.
Antonino D’Anna, ItaliaOggi 7/6/2014