Antonio Carioti, Corriere della Sera - La Lettura 8/6/2014, 8 giugno 2014
AL MONDIALE 23 AZZURRI . E 53 «ITALIANI»
A Roma ottant’anni fa, nel 1934, la nazionale azzurra di calcio vinceva per la prima volta un campionato mondiale schierando in finale ben tre giocatori nati in Argentina: il difensore Luisito Monti e due attaccanti, Enrique Guaita e Raimundo Orsi. L’enorme entità dell’emigrazione dalla nostra penisola nel Paese del Rio della Plata, sempre ricco di talenti in fatto di football, ha permesso anche in seguito di naturalizzare e schierare in nazionale come «oriundi» (cioè elementi di origine italiana) validissimi calciatori argentini, da Omar Sivori a Mauro Camoranesi, campione del mondo a Berlino nel 2006.
Nell’imminente mondiale brasiliano però il legame tra Italia e America Latina si manifesta in modo diverso, nel senso che assai numerosi sono i giocatori delle nazionali di quel continente che possiedono un passaporto italiano per la provenienza delle rispettive famiglie. Ben 15 giocano nell’Argentina, 9 nell’Uruguay e 2 nel Cile. Altri 2 vestono la maglia gialla dell’Australia e 2 quella rossa della Svizzera, Paesi nei quali allo stesso modo troviamo una forte presenza dell’emigrazione italiana.
Più in generale, dei 736 calciatori convocati per la grande kermesse brasiliana, 218 dispongono di un doppio passaporto. La nazionalità italiana è la seconda per diffusione (la possiedono 53 degli atleti che partecipano alla competizione) dietro quella francese (60 calciatori) e davanti a quella spagnola (44) e a quella tedesca (40). Ma ogni Paese fa storia a sé.
Per la Francia è evidente il peso del passato coloniale, visto che ad avere il passaporto sono in genere giocatori di Paesi africani un tempo possedimenti di Parigi, in primo luogo l’Algeria (16) e il Camerun (11). Nel caso della Spagna, oltre all’evidente attrattiva di squadre che dominano lo scenario europeo, conta il legame storico con terre latinoamericane quali Argentina (5), Messico (4), Brasile (3), Costa Rica (2). Quanto alla Germania, non sorprende certo trovare 4 nazionali bosniaci con passaporto tedesco, data la gran massa di profughi accolti dal governo di Berlino durante le guerre nella ex Jugoslavia, mentre incuriosisce il fatto che lo possiedano anche 6 calciatori degli Stati Uniti.