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 2014  giugno 09 Lunedì calendario

BARBARA SPINELLI «CANDIDATA CIVETTA» LE TANTE CONTRADDIZIONI DI UN SUCCESSO


Il caso di Barbara Spinelli, giornalista prestata alla politica con vuoto a perdere, è utile per capire come funziona la Terza Repubblica. Liquida, post moderna, demagogica ed ego-machiavellica. Anche a sinistra, dove Spinelli ha deciso di rimangiarsi la parola data, non rinunciando più al suo seggio europeo ottenuto con la lista Altra Europa con Tsipras, per la quale si era candidata come «civetta», per attirare voti da dare agli altri. Evidentemente segue anche lei un principio oggi più che mai sovrano in politica, che potremmo riassumere così: il (proprio) fine giustifica i mezzi (altrui).
Quali mezzi? Quelli economici: il capitale, per quanto piccolo, messo a disposizione in gran parte da Sel per la campagna elettorale; e quelli mediatici, usati da Paola Bacchiddu, responsabile della comunicazione della lista, quando ha pubblicato una foto in costume per ottenere più visibilità. Spinelli ha così «ringraziato» il partito di Nichi Vendola tenendosi il posto, ai danni del primo non eletto di Sel (Moni Ovadia, invece, ha lasciato il suo, a vantaggio di Rifondazione). E alla Bacchiddu? Neanche un grazie. Doppia ingratitudine: l’eterogenesi dei fini che porterà Spinelli a Bruxelles è figlia anche di quel bikini.
E poi? Zero dialogo intellettuale. Spinelli non ha partecipato all’infuocato dibattito sul suo ripensamento; all’assemblea romana ha mandato una lettera da Parigi, spiegando che ha ceduto alle pressioni dei garanti, non proprio una garanzia, e degli appelli: peccato che alcuni, come Sabina Guzzanti, abbiano firmato quello sbagliato, contro la Spinelli a Bruxelles. Ad Alexis Tsipras, poi, non dispiacerebbe giocarsi per la vicepresidenza del Parlamento quel nome che Barbara ha ereditato dal padre, Altiero (quando però lo citò Eugenio Scalfari per criticarla, lei andò su tutte le furie). E, ancora, dice di aver ricevuto tante preferenze: troppe per lasciare il posto a un altro.
Ecco: in tempi di partiti a progetto e liste tenute assieme con lo spago, non serve il bilancino che assegna posti e poltrone dall’alto in stile «manuale Cencelli». Oggi paga di più la presunta investitura dal basso e il cinismo intellettuale. Il «manuale Spinelli». Barbara, ovviamente.