VARIE 8/6/2014, 8 giugno 2014
APPUNTI PER GAZZETTA - ALTRI SBARCHI A POZZALLO
REPUBBLICA.IT
POZZALLO - Sono arrivati a Pozzallo 422 migranti imbarcati su due mercantili che hanno raggiunto la banchina del porto ragusano. La prima imbarcazione, la "Jupiter Bay", è arrivata con 322 persone a bordo. La seconda, "Mariana III", con 100. I migranti stanno tutti bene e, secondo le prime sommarie informazioni, hanno pagato duemila dollari per partire da una spiaggia libica. Ma gli ultimi arrivati a Pozzallo portano notizie allarmanti: "Ci sono migliaia di persone che aspettano di partire dalle coste della Libia".
Intanto mentre una maxi ondata di sbarchi si profila alle porte, sui barconi della morte che partono dalle coste libiche per approdare in Sicilia ci sono nuovi cadaveri. Nel pomeriggio a Pozzallo è previsto l’arrivo di una nave mercantile con tre morti a bordo. La conferma arriva dal capo della Squadra Mobile di Ragusa Antonino Ciavola, mentre i volontari della Protezione Civile sono già in allarme per l’arrivo di più di 200 migranti che si aggiungono ai 422 di ieri sera. Secondo il capo di gabinetto del comune di Pozzallo Virginia Giugno, i cadaveri sono tre e l’amministrazione comunale sta predisponendo i servizi per accogliere le salme nella camera mortuaria del cimitero del comune marinaro.
Uno sbarco con un cadavere a bordo si era avuto a Pozzallo lo scorso 7 maggio. In quella circostanza gli uomini della Squadra Mobile, in forza di alcune testimonianze, scoprirono che il migrante eritreo era stato picchiato e bastonato prima della partenza dalle coste libiche. La nuova emergenza degli sbarchi in Sicilia ha avuto un altro ’piccò proprio in queste ultime ore. Pozzallo è di nuovo in prima linea. Due i mercantili giunti presso la banchina di riva del porto. La prima, alle ore 20, trasportava 322 persone, la seconda imbarcazione, giunta alle ore 21,30 circa, appena 100.
"Preoccupato il sindaco di Pozzallo, Luigi Ammatuna: "Se i numeri continuano ad essere questi la situazione rischia di diventare ingestibile: già abbiamo le prime disdette di turisti e se continua così saremo veramente nei guai. La gente che non sa bene cosa accade veramente, ha timore di venire in una splendida località di mare perché la crede invasa da migranti. Non è così, ma le disdette arrivano lo stesso".
Intanto resta incerta la destinazione del pattugliatore Ubaldo Diciotti della guardia costiera, che ha soccorso 845 migranti nel Canale di Sicilia. L’ingorgo nei porti siciliani per gli sbarchi continui crea problemi logistici e di gestione di uomini e mezzi. Il pattugliatore, infatti, che ieri aveva fatto rotta per Catania, nella notte è stato dirottato a Pozzallo, dove però nel frattempo sono già sbarcati oltre 500 migranti e tra poche ore arriverà un mercantile con un centinaio di persone. Così la Diciotti dopo essere stata messa in stand by al largo di Avola, nel siracusano, in attesa di conoscere in quale porto approdare, ha trasferito gli immigrati che aveva a bordo sulla nave Etna che farà
rotta verso il porto di Taranto come indicato dal ministero dell’Interno.
DIROTTAMENTO A TARANTO
Circa mille migranti sono in arrivo a Taranto nelle prossime ore. Lo si apprende da fonti del 118 e oggi pomeriggio, si terrà in Prefettura una riunione dell’unità di crisi per programmare gli interventi finalizzati all’accoglienza tra i quali, rientra anche l’allestimento di un Presidio medico avanzato. Le persone in arrivo sono quelle sbarcate nelle scorse ore in Sicilia, tratte in salvo nel Mediterraneo con l’operazione "Mare Nostrum". Nel giro di un mese è il secondo arrivo di migranti a Taranto. Lo scorso 11 maggio sbarcarono infatti nell’area del porto dalla fregata Aliseo della Marina Militare 380 persone, in prevalenza siriani, che furono sistemati in alcune strutture predisposte dal Comune di Taranto tra cui un’ex scuola media ed una ex palestra, e in altre della provincia.
Taranto, sbarcati 380 migranti:
dopo le proteste, gara di solidarietà
All’arrivo dei migranti ci fu anche qualche contestazione da parte di cittadini i cui figli frequentano la scuola vicina ad una delle strutture individuate per l’ospitalità. Poi, anche con l’intervento del sindaco di Taranto, Ezio Stefàno, la situazione fu subito chiarita e coloro che avevano protestato si dettero da fare per assicurare aiuti e soccorsi ai profughi e soprattutto ai bambini. Gran parte dei siriani lasciò Taranto nella serata dell’11 maggio dirigendosi nelle città del Nord con treni e pullman.
ILPOST + CORRIERE.IT
Da un paio di giorni proseguono i soccorsi della Guardia Costiera e della Capitaneria di Porto di Palermo nel Canale di Sicilia, attraversato dai centinaia di immigrati partiti dalla Libia e diretti verso l’Italia. Ieri a Pozzallo, nella Sicilia sud-orientale, sono arrivate oltre 400 persone, mentre altre 100 sono già attese per domenica. A Palermo stanno per sbarcare oltre 529 immigrati a bordo di un mercantile battente bandiera panamense. Nelle ultime ore anche la situazione nei Centri di prima accoglienza è diventata di difficile gestione, ha detto il sindaco di Pozzallo.
Proseguono senza sosta nel Canale di Sicilia i soccorsi ai barconi carichi di migranti partiti dalla Libia. Un mercantile battente bandiera panamense, il City of Sidan, che ha raccolto complessivamente 529 profughi, di cui 120 donne e 19 bambini, sta facendo rotta verso Palermo. L’arrivo in porto è previsto per le 6.30 di lunedì mattina. La Prefettura del capoluogo sta già predisponendo tutte le iniziative per l’accoglienza. In provincia di Ragusa, a Pozzallo, intanto, dove la notte scorsa sono arrivate 420 persone e altre 100 stanno per approdare, nel primo pomeriggio sbarcheranno un centinaio di migranti. Con loro ci sono anche alcuni compagni di viaggio deceduti. Secondo quanto si è appreso sarebbero tre, ma il dato non trova, al momento, conferme ufficiali.
Migranti soccorsi dalla Guardia Costiera
L’ultimo intervento, coordinato dalla Capitaneria di Porto di Palermo, ha riguardato un barcone con 186 migranti, tra cui 83 donne e 58 bambini, soccorso a sei miglia da Lampedusa. Gli immigrati sono stati soccorsi della nave Scirocco della Marina Militare, impegnata con altre unità nell’operazione Mare Nostrum. Una motovedetta della Capitaneria di porto di Lampedusa si sta infine dirigendo a 57 miglia a Sud est dell’isola, in seguito a una richiesta delle autorità maltesi che stanno coordinando le operazioni di soccorso a un altro barcone con oltre 1300 migranti soccorsi da pattugliatori della guardia costiera italiani e maltesi a bordo della nave Etna, operativa nel contingente Mare Nostrum della marina militare. Tra i profughi, raccolti dal mercantile Maersk Rhode Island, vi sono due donne incinte che saranno trasferite nel poliambulatorio di Lampedusa.
Proseguono senza sosta nel Canale di Sicilia i soccorsi ai barconi carichi di migranti partiti dalla Libia. Un mercantile battente bandiera panamense, il City of Sidan, che ha raccolto complessivamente 529 profughi, di cui 120 donne e 19 bambini, sta facendo rotta verso Palermo. L’arrivo in porto è previsto per le 6.30 di lunedì mattina. La Prefettura del capoluogo sta già predisponendo tutte le iniziative per l’accoglienza. In provincia di Ragusa, a Pozzallo, intanto, dove la notte scorsa sono arrivate 420 persone e altre 100 stanno per approdare, nel primo pomeriggio sbarcheranno un centinaio di migranti. Con loro ci sono anche alcuni compagni di viaggio deceduti. Secondo quanto si è appreso sarebbero tre, ma il dato non trova, al momento, conferme ufficiali.
Soccorse donne e bambini
L’ultimo intervento, coordinato dalla Capitaneria di Porto di Palermo, ha riguardato un barcone con 186 migranti, tra cui 83 donne e 58 bambini, soccorso a sei miglia da Lampedusa. Gli immigrati sono stati soccorsi della nave Scirocco della Marina Militare, impegnata con altre unità nell’operazione Mare Nostrum. Una motovedetta della Capitaneria di porto di Lampedusa si sta infine dirigendo a 57 miglia a Sud est dell’isola, in seguito a una richiesta delle autorità maltesi che stanno coordinando le operazioni di soccorso a un altro barcone con oltre 1300 migranti soccorsi da pattugliatori della guardia costiera italiani e maltesi a bordo della nave Etna, operativa nel contingente Mare Nostrum della marina militare. Tra i profughi, raccolti dal mercantile Marsk Rhode Island, vi sono due donne incinte che saranno trasferite nel poliambulatorio di Lampedusa.
Strutture di ricezione al collasso
É preoccupato il sindaco di Pozzallo, Luigi Ammatuna: «Se i numeri continuano ad essere questi la situazione rischia di diventare ingestibile: già abbiamo le prime disdette di turisti e se continua così saremo veramente nei guai». Domenica assolata a Pozzallo con le spiagge prese d’assalto dai siciliani della zona. «Tutti gli immigrati che arrivano - continua il sindaco - vengono quasi subito trasferiti: gli oltre 400 sbarcati la notte scorsa sono già stati portati via. Attualmente abbiamo 320 persone nel nostro Centro di prima accoglienza e altre 180 sono nella struttura di Comiso». Il problema, osserva Ammatuna, sono i continui arrivi, con «cifre che generano paura». «La gente che non sa bene cosa accade veramente - osserva il sindaco di Pozzallo - ha timore di venire in una splendida località di mare perché la crede “invasa” da migranti. Non è così, ma le disdette arrivano lo stesso».
Oltre 50 mila persone sbarcate da gennaio 2014
Dall’inizio dell’anno risultano essere 50 mila i migranti sbarcati in Sicilia. Soltanto sabato, sulle coste isolane sono arrivati 2.300 immigrati soccorsi dalla navi della Marina Militare e dalle motovedette della Guardia Costiera dopo i tremila giunti venerdì. Oggi invece sono 845 i profughi attesi nell’isola. Numeri che stanno mettono a dura prova i comuni siciliani interessati e le strutture di accoglienza ormai al collasso. Da Trapani, il prefetto Leopoldo Falco osserva come «la Sicilia è stata lasciata da sola a fronteggiare e come al solito lavora per tutti». Da Catania, arriva invece il commento del sindaco Enzo Bianco che ribadisce come «i Comuni sono ormai allo stremo a fronte degli incessanti sbarchi di migranti sulle coste siciliane. Gli enti locali dell’isola - ha aggiunto - «non sono più in grado di fronteggiare un’emergenza di così vaste proporzioni e lo sforzo va distribuito sul territorio di tutto il Paese».
8 giugno 2014 | 12:24