Gian Guido Vecchi, Corriere della Sera 7/6/2014, 7 giugno 2014
MA LA MUSICA FA BENE ALLA RELIGIONE?
La parola «salmo» deriva dal verbo greco psállo , che significa «far vibrare le corde della cetra». Tanto per dire che il rapporto tra religione e musica, preghiera e canto, è originario. Francesco ha parlato a Santa Marta di «musica delle parole di Gesù». Benedetto XVI disse che la bellezza della musica «esprime irresistibilmente la presenza della verità di Dio». Si riferiva a Bach, va detto. Però, in fondo, l’idea dostoevskiana che «la bellezza salverà il mondo», a cominciare dall’arte più universale, non è tanto una questione di generi. Bergoglio esorta ad andare verso «le periferie esistenziali» e suor Cristina, con audacia, ha scelto un talent show . Le vie del Signore sono infinite e passano anche attraverso le composizioni pop o rock. L’intera opera di un gigante come Bob Dylan, del resto, è scandita di citazioni bibliche. Perché tutto dipende dalla qualità, chiaro. Si va dall’ultimo, struggente De André di Smisurata preghiera («Ricorda, Signore, questi servi disobbedienti alle leggi del branco/ non dimenticare il loro volto... ») a fra’ Cionfoli: al di là delle buone intenzioni, non è la stessa cosa. La sfida di suor Cristina è appena cominciata.