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 2014  giugno 07 Sabato calendario

ARCHISTAR E CUGINI DI OKKUPANTI LA GIUNTA HORROR DI NARDELLA


Per fortuna l’aveva definita «una giunta di cittadini tra i cittadini». Dario Nardella, rampollo politico di casa Renzi e neosindaco di Firenze, ha inaugurato la sua squadra di vip al governo di palazzo Vecchio, conquistato con un buon bottino di consensi (59,53% dei voti).
Confermate le voci dei giorni scorsi: Nicoletta Mantovani, vedova Pavarotti, siederà in giunta, con relativo compenso. La signora Pavarotti erede al 50% del patrimonio del Maestro fu assessore anche a Bologna, all’epoca di Flavio Delbono, il sindaco travolto dal «Cinzia-Gate» e poi costretto alle dimissioni. Ora il Pd la vuole nuovamente a sé, qualche km più in là, all’ombra della Signoria. Sarà delegata alle relazioni internazionali. Perché? «Chi meglio di lei che ha girato il mondo col marito, può ricoprire l’incarico?», dice Nardella.
Ma l’illustre moglie del Maestro contesa da Bologna a Firenze, tra vecchia e nuova guardia Pd non sarà l’unica a comporre il team renziano, in gran parte composto da nomi di grido. Fra gli arruolati anche Stefano Boeri, cognome d’arte. Già, proprio lui, il fratello di Tito Boeri, l’economista gradito al Pd, firma di grido di Repubblica e già collaboratore del Fondo monetario internazionale. Stefano non ha bisogno di presentazioni. Per lui parlano un curriculum da archistar e gli incarichi accumulati, l’ultimo dei quali incassato neanche un mese fa. Da metà maggio è infatti nuovo direttore dell’Estate Fiorentina. Nel suo passato un’altra esperienza in giunta, come assessore a cultura, moda, design ed Expo di Milano, dopo la corsa fallita alle primarie Pd. Quindi una fugace apparizione a fianco di Pisapia, prima di essere estromesso dallo stesso sindaco meneghino al primo rimpasto. Diversità di vedute, antichi dissapori covati dai tempi delle primarie, spaccature nel Pd, tutto ha influito.
Ma è stata solo una questione di mesi. Per l’architetto ed urbanista i democratici hanno subito studiato il piano B: ufficialmente, a fianco di Nardella, sarà «consigliere particolare» per la cultura. Nessun emolumento, assicurano dal Comune, solo la gloria del Giglio nel curriculum.
E per far fronte all’emergenza abitativa, Nardella ha schierato un asso nella manica: Sara Funaro, cugina di Lorenzo Bargellini, leader del Movimento di lotta per la casa, il movimento fiorentino che occupa abusivamente gli alloggi sfitti. Da una parte ci sarà lei, Sara, che dovrà occuparsi di trovare nuovi alloggi nella legalità, dall’altra lui, l’attivista pronto a prendere di mira le case vuote per occuparle, nel nome del diritto a un alloggio, a tutti i costi, anche in barba alla legalità. Un braccio di ferro tutto in famiglia. Per entrambi non manca l’imprimatur politico. Come ha fatto notare nei giorni scorsi l’agenzia Redattore sociale, i due sono nipoti di Piero Bargellini, scrittore e politico italiano scomparso nel 1980, sindaco di Firenze negli anni dell’alluvione e già deputato al parlamento italiano negli anni ‘70.
Anche tra gli altri assessori volti del tutto nuovi (la sbandierata “società civile”) non ce ne sono. Assessore al Bilancio sarà Lorenzo Perra, già direttore dell’Ato rifiuti Toscana centro. Al Lavoro ci sarà Federico Gianassi, già presidente del quartiere 5 e segretario del Pd cittadino, all’Urbanistica resta Elisabetta Meucci, così anche Cristina Giachi, promossa a vicesindaco (dopo il rifiuto di Elisa Simoni, deputata e cugina di Renzi). E pure il consigliere speciale per la Finanza pubblica, Alessandro Petretto ha un passato nella giunta Renzi. All’Ambiente il «consigliere particolare» scelto è il capo staff organizzativo della campagna elettorale, Alessia Bettini. All’ex assessore provinciale Stefano Giorgetti è stato garantito il paracadute in Comune, dopo che lo stesso Renzi, col fidato Delrio, hanno decretato il requiem delle Province. Per lo Sport un ex consigliere comunale, Andrea Vannucci. E per il Turismo scranno pronto per l’ex sindaco di Borgo San Lorenzo: Giovanni Bettarini. Un premio al merito anche al neo consigliere speciale Fabrizio Landi, consigliere di Finmeccanica che risulta tra i finanziatori della campagna elettorale del primo Renzi (quello «bastonato» da Bersani). Alla giunta darà il suo apporto esterno anche una toga: Giuseppe Quattrocchi, l’ex procuratore capo, alla legalità e sicurezza.
Tirando le somme, la squadra di governo appare tutt’altro che snella: 14 assessori in tutto, 10 con tanto di assegno garantito a fine del mese. E soprattutto: una sfilza di uomini di partito che hanno scavalcato a piè pari la stagione della rottamazione.
Più che volti nuovi e «cittadini tra i cittadini», Nardella sembra aver attinto al più classico dei manuali Cencelli.