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 2014  giugno 07 Sabato calendario

SUOR CRISTINA È LA VOCE DELL’ITALIA

«Io ho un sogno, il mio sogno è recitare un Padre Nostro insieme. Ma­gari ci diamo tutti le mani e recitiamo un Padre Nostro insieme... voglio che Gesù entri qua dentro». Suor Cristina Scuccia giovedì sera ha spiazzato il pub­blico in studio e quello di Raidue, con u­na mossa semplice quanto inaspettata: celebrare la propria vittoria al talent show The Voice of Italy ringraziando qualcuno lassù in Alto con le parole di Gesù. Per certi versi, una rivoluzione tv, nel senso di ribaltamento dei ruoli: a chi pensava che la 25enne religiosa, siciliana di Comiso, fosse una pedina nelle mani degli autori di un talent che grazie a lei ha raggiunto la media di ascolti impensabile per Rai­due del 21% (pari a 4.100.000 spettatori, con picco di 5.233.771 e 35,99% di share), suor Cri ha dimostrato carattere e coe­renza alla propria fede. Non le è bastato vincere The Voice col 62% delle preferen­ze, sbaragliando a colpi di acuti e di tele­voto la concorrenza di Giorgia Pino (team Noemi), Tommaso Pini (team Raffaella Carrà) e Giacomo Voli (team Piero Pelù). Ha fatto capire, forte e chiaro che quel «io ho un dono, e ve lo dono» non è solo u­no slogan pubblicitario.
Quel Padre Nostro recitato sorridendo se­rena, abbozzato timidamente da Raffael­la Carrà e Noemi, veniva seguito a mani le­vate dalle consorelle orsoline del conven­to della Sacra Famiglia di Milano, dalla mamma, da papà Biagio e dal fratello Sal­vatore. «Siamo felici, se lo merita» ci dico­no poi i familiari commossi. Il rapper J-Ax, coach di suor Cristina, preso in contro­piede sul palco, cerca di ironizzare: «Io e Piero Pelù abbiamo avuto paura di venire bruciati». Poi difende pubblicamente la sua creatura con tenerezza: «Verso il suo abito ho colto come un senso di discrimi­nazione, che conosco in quanto rapper. Recitare il Padre Nostro? Quella è la libertà». Una libertà che però ha diviso il mondo dei social network: fioccano i commenti su Twitter, alcuni feroci, altri sbigottiti, altri invece entusiasti e di incoraggiamento. Comunque tantissimi: ben 38.035 utenti e 149.354 tweet. Che sommati agli oltre 50 milioni di visualizzazioni del suo esordio con No One di Alicia Keys, fanno della ’Si­ster Act’ italiana, applaudita dall’’origi­nale’ Whoopy Goldberg fino al New York Times, un fenomeno planetario.
Fenomeno sinora gelosamente gestito dalla casa di produzione dello show, La Talpa, e che ora ’passa di mano’ alla ca­sa discografica Universal, che ha pre­miato la vincitrice con un contratto di­scografico. Insomma, dopo settimane di incredibile pressioni mediatiche, la vera sfida di Cristina parte ora. Al termine del­la lunga serata, seduta accanto alla sem­pre presente superiora suor Agata, spie­ga che i suoi obiettivi non cambiano: «A­desso voglio tornare alle mie priorità, che sono la preghiera e il servizio a scuola, fondamentali per me anche per poi af­frontare impegni di diverso tipo in futu­ro ». Il primo impegno, conferma però, sarà «il rinnovo dei voti il 29 luglio nel­­l’attesa di quelli perpetui».
Ma allora farà anche un tour? «Il futuro sta nelle mani della Provvidenza, ma l’evan­gelizzazione non esclude niente e se Dio lo vorrà andremo nelle piazze, dipende dal­le scelte dei miei superiori, ne discuteremo insieme». E i contenuti delle canzoni? «Quando farò un disco, i miei testi parle­ranno di amore e di situazioni reali, con un linguaggio capace di arrivare a tutti» dice determinata. Il primo inedito Lungo la ri­va , firmato da Neffa e cantato con energia nella finalissima, è un gospel-folk gioioso che fa ben sperare. «Ho fatto una medita­zione su quel, testo: frasi come ’Ci sarà u­na luce a guidarmi verso te’ per me si rife­riscono a Gesù. Ho interpretato così ogni canzone, anche d’amore, che ho cantato». L’augurio è che suor Cristina possa conti­nuare su questa strada, diventando dav­vero ’la voce d’Italia’. Quella migliore.