Renato Brunetta, Il Mattinale 6/&&2014, 6 giugno 2014
La vera storia della legge contro la corruzione. Non ci strapperanno questa bandiera in nome delle manette D opo l’esplosione della vicenda Mose torna alla ribalta il tema della corruzione, e con esso il dibattito, sempre molto fumoso e autoreferenziale, attorno alle norme che dovrebbero servire per limitare fenomeni di questo tipo
La vera storia della legge contro la corruzione. Non ci strapperanno questa bandiera in nome delle manette D opo l’esplosione della vicenda Mose torna alla ribalta il tema della corruzione, e con esso il dibattito, sempre molto fumoso e autoreferenziale, attorno alle norme che dovrebbero servire per limitare fenomeni di questo tipo. La ricetta di Forza Italia è la medesima da sempre: trasparenza, meno burocrazia, controlli efficaci. Solo così si può mettere un freno ai comportamenti dannosi e criminali. Altri commissari, nuove norme, aumenti delle pene e gride manzoniane varie servono a poco. Gli strumenti ci sono tutti, basta applicarli con determinazione. La legge anticorruzione (n.190 del 2012), di cui tanto si è vantato Monti e il suo strambo governo tecnico, ha un padre morale e materiale: il governo Berlusconi. La legge Severino, o almeno la parte nobile di quell’infausta legge, ricalca infatti per circa il 70% (il resto sono state solo inutili forzature) il testo, a firma Alfano- Brunetta, che il governo precedente a quello del Prof bocconiano, guidato proprio da Silvio Berlusconi, aveva messo a punto con grande senso di responsabilità. Nel 2009, inoltre, sempre Brunetta, allora ministro per la Pubblica amministrazione e l’innovazione, aveva fortemente voluto un provvedimento (legge n. 15 del 2009) sulla trasparenza nelle pubbliche amministrazioni, battendosi, anche con la riforma della Pa che porta il suo nome (legge n. 150 del 2009) per la chiarezza, e sempre dalla parte dei cittadini. Il settore pubblico, è stata da sempre la nostra convinzione, deve essere un palazzo di cristallo agli occhi dei contribuenti. Siamo noi i portabandiera dell’anticorruzione e non ci faremo strappare questo vessillo in nome delle manette.