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 2014  giugno 06 Venerdì calendario

MOSCA “ARMA” GAZPROM 25 MILIARDI DI DOLLARI PER IL GASDOTTO CINESE


MOSCA.
Qualcuno sostiene che, in fondo, la situazione lo diverte un po’. Escluso dal G7, che non è più G8, e che avrebbe dovuto ospitare nella sua amatissima Sochi, accusato di non volere la Pace e ripetutamente minacciato di nuove sanzioni da Obama, Vladimir Putin sa di essere comunque il protagonista assoluto di questa strana sequenza di incontri al vertice carichi di imbarazzi tra Parigi, Bruxelles e la Normandia. E non a caso proprio ieri mattina, prima di partire per la Francia, ha fatto uscire sui giornali l’annuncio del suo “regalo alla Gazprom”. Un segnale soprattutto ai clienti europei che dipendono in gran parte dal gas russo: un aumento di capitale di oltre 25 miliardi di dollari per il colosso dell’energia russa che servirà a realizzare il gasdotto “La Forza della Siberia”, 4800 chilometri di condutture che pomperanno energia verso i meno ostili partner di Pechino e dell’Estremo Oriente. Come a ricordare all’Occidente che, almeno fino a quando continuerà ad avere immense risorse a disposizione, l’economia russa non ha nulla da temere.
Ma non basta. La parte che gli uomini dello staff del Presidente considerano la più divertente sta proprio in questo suo giocare all’uomo tranquillo che non ha niente da farsi perdonare e assiste un po’ stupito all’agitazione che lo circonda. Per questo Putin ha sfoggiato un sorriso di superiore distacco quando gli hanno chiesto come si sentisse ad essere escluso dal pranzo dei Grandi: «Auguro loro buon appetito!». E ha continuato a trattare Obama come aveva già fatto l’anno scorso al G20 di San Pietroburgo mentre si litigava sulla Siria. Cioè come un giovane incomprensibilmente impetuoso: «Non credo che veramente voglia evitarmi. Ma è una scelta sua. Io sono sempre pronto al dialogo con tutti». Sorrisi per tutti e aria di superiorità. Il copione da seguire per questa due giorni sembra ormai deciso. Hollande fa sapere di averlo messo a fianco del neo-eletto capo di Stato ucraino Poroshenko alle celebrazioni del D-Day di stamattina? Putin mostra di non avere alcun imbarazzo. Esclude incontri ufficiali ma ripete di «avere grande rispetto per la volontà del popolo ucraino». Invia perfino il suo ambasciatore a presenziare al giuramento di Poroshenko di domani sera. A Poroshenko, dicono i suoi, potrebbe perfino stringere la mano e dimostrare davanti ai fotografi di tutto il mondo di essere pronto a discutere di pace in qualunque momento.
Per le accuse si delega ad altri. Al premier Medvedev per esempio, che ieri ha denunciato l’arrivo di 8000 profughi ucraini nella regione russa confinante di Rostov e che ha gridato contro la violenza dell’esercito ucraino nell’Est del Paese e «il cinismo dell’Occidente». Il tono distaccato vale anche per la stessa cerimonia dello Sbarco in Normandia che i russi considerano marginale nella storia della Seconda gmondiale. Come hanno trovato il modo di puntualizzare proprio ieri giornali e tv ricordandoche la guerra contro il nazismo fu vinta «soprattutto per merito delle gesta dell’Armata Rossa».

Nicola Lombardozzi, la Repubblica 6/6/2014